La Falsità dell’archeologia ufficiale

01.Great-Pyramid-of-Giza.01Gli archeologi come sappiamo, studiano il passato dell’uomo e le origini delle civiltà che hanno vissuto sulla terra, questo dovrebbe significare che adottano il severo metodo scientifico quando conducono studi sul campo e interpretano i vari reperti trovati durante gli scavi.

Il termine archeologia deriva dal greco Αρχαιολογια composizione di αρχαιοζ archàios, antico, e λογοζ, lògos = discorso o studio, ed è una sotto-disciplina dell’antropologia, dal greco Ανθρωπολογια, composto da ανθρωποζ, ànthropos = Uomo e λογοζ, lògos = nel senso di studio, lo studio degli esseri umani.

Ma cos’è esattamente la Scienza? Nei dizionari c’è una spiegazione identica e unica per il termine scienza, e tra le varie definizioni si può riassunte in questi termini: “Scienza è la sistematica osservazione e classificazione dei fenomeni naturali, in modo da imparare da essi e poterli considerare principi generali”.

In pratica la Scienza definisce una serie di percorsi specifici da intraprendere con una sequenza di ipotesi e di test per poter trarre delle conclusioni, che il vero studio scientifico deve includere.

Premesso che, per essere considerato scientifico, dovrebbe soddisfare il quadruplice criterio di essere:

1)Deve essere verificabile

2)Deve essere falsificabile, finché è un’ipotesi la teoria scientifica può essere falsificabile o confutata. Il concetto di piramide=tomba, è un’ipotesi che doveva e deve essere investigata seriamente, per determinare se all’interno ci sono state o no mummie, ma questa ipotesi è stata falsificata, poiché nessuna mummia è mai stata trovata all’interno delle piramidi.

3)Riproducibile

4)Sottoposto a revisione finale

Per valutare la serietà scientifica dell’Archeologia, si deve considerare un noto manufatto e l’ipotesi usata per spiegarlo.

Gli egittologi affermano che le piramidi furono costruite come tombe dei faraoni, questa affermazione è verificabile?

Si, infatti molte squadre archeologiche hanno cercato resti umani nelle piramidi, anche se nessuna mummia è mai stata trovata al loro interno.

Da un punto di vista esclusivamente scientifico, sembrerebbe ovvio, dover scartare l’ipotesi che le piramidi fossero tombe.

In questo caso, la prova fu ripetuta un centinaio di volte senza che il risultato cambiasse, in nessuna delle piramidi furono trovati resti umani e nemmeno tracce di resti parziali.

Se chimici, geologi e biologi in una loro indagine scientifica si fossero scontrati con un risultato così negativo, sarebbero stati costretti ad abbandonare la loro ipotesi. Gli archeologi, invece, hanno preferito ignorare gli imbarazzanti esiti dei loro test e sostenere di aver localizzato sarcofagi in ogni complesso piramidale.

Inoltre, dichiarando che i sarcofagi erano stati rubati dai tombaroli, presentando un’altra idea non dimostrabile riuscirono a proteggere efficacemente le loro ipotesi e le loro conclusioni dai requisiti di verificabilità scientifica.

Aggiungendo anche un ulteriore elemento non dimostrabile: le urne litiche rettangolari trovate nelle piramidi erano sarcofagi, per avvalorare le loro tesi secondo cui le piramidi erano tombe.

Come si è visto la loro premessa non è stata mai provata e, infatti, è falsificata dalle prove stesse.

Questa serie di sviluppi malgrado tutto, non ha costretto gli egittologi a rivedere le loro teorie.

Ci sono dati a sufficienza per dubitare delle caratteristiche scientifiche dell’archeologia, e farci supporre che non dovrebbe essere considerata una scienza da studiare sui libri di testo,ma al massimo essere considerato come postulato.

Si può concedere che la raccolta dei dati e gli scavi,gli esami sono stati scientifici, ma le interpretazioni, i risultanti, le conclusioni, chiaramente non lo sono state.

Ci sono testimonianze documentate che alcuni cosiddetti sarcofagi che sono stati scoperti intatti, non contenevano i resti del Faraone.

Le cronache dell’VIII sec. riportarono che quando, nell’82O d.C., il califfo di Bagdad Al Mamoun entrò con i suoi uomini nella Grande Piramide al suo interno fino a entrare nella Camera del Re, non trovò alcunché nel sarcofago, ne tesori di alcun tipo da nessuna parte, la piramide era vuota.

II volume esterno del sarcofago, un blocco unico scavato dall’interno è esattamente il doppio di quello interno, una precisione davvero stupefacente considerata la tecnologia dell’epoca.

l’archeologo Flinders Petrie ha dichiarato che l’unico strumento per ottenere un risultato del genere, sarebbe stata una sega circolare in bronzo tempestata di diamanti, da far ruotare attorno ad un albero di trasmissione mediante lacci.

L’ingegnere Christopher Dunn, esperto della lavorazione del granito, ha dichiarato più esplicitamente che per realizzarlo fu usato un trapano ultrasonico 500 volte più veloce di quelli moderni, e scoprì che la tecnica ultrasonica era riscontrabile anche in altri particolari presenti nell’area di Giza, come negli stipiti del Tempio a Valle nei pressi della Sfinge, dove sono evidenti le trapanazioni tubolari con speciale tecnica a smeriglio.

Vorrei far capire fino a che punto può spingersi l’oscurantismo. Chiunque è a conoscenza del fatto che per conservare a lungo del materiale deperibile bisogna evitare gli effetti degradanti dell’acqua e dell’aria, così anche nella mummificazione praticata dagli antichi Egizi veniva seguito lo stesso principio, e questo dimostra come il concetto era conosciuto, ed era alla base di tutta l’operazione.

Tuttavia, nella camera dove sarebbe stata tumulata la mummia sarebbero stati predisposti due cunicoli rituali i quali, conducendo aria all’interno, avrebbero di fatto reso inutile tutto il lavoro degli imbalsamatori.

Un altro caso più recente riguarda la piramide di Sekhemkhet, successiva a quella più famosa a gradoni di Djoser, nella necropoli di Saqqara.

Non fu mai ultimata, e fu intenzionalmente ricoperta di sabbia, le mura perimetrali che circondavano il cortile della piramide andarono completamente distrutte, e oggi è possibile intuire come doveva essere stata tutta la struttura solo in base alle ricostruzioni mappali segnate dagli archeologi che l’hanno potuta studiare.

Fu individuata casualmente nel 1952 dall’archeologo che all’epoca dirigeva i lavori nella necropoli di Saqqara, il dr. Muhammad Zakaria Goneim, che cominciò a riportarla alla luce e la chiamò Piramide Sepolta.

Stranamente, al contrario della piramide, la struttura sotterranea era invece a uno stadio di lavori avanzatissimo, e la camera principale conteneva un’arca rettangolare scavata da un unico blocco di alabastro.

L’archeologo aveva anche trovato una stanza piena di oggetti d’oro, elemento di prova che nessuno era mai entrato prima.

Questa sua scoperta lo convinse che nessuno avesse preceduto la sua investigazione.

Convinto che nel sarcofago ci fosse una mummia, e di conseguenza di poter provare la teoria della tomba, organizzò un grande evento mediatico per il momento dell’apertura.

I fotografi erano pronti a scattare, mentre il sarcofago si apriva di fronte a un pubblico ammutolito, ma quando finalmente fu aperto, dentro non c’era nulla, non c’era la mummia e nemmeno una traccia che fosse mai stato seppellito qualcuno, era semplicemente vuoto.

l’assoluta perfezione del taglio del sarcofago sembra ottenuta più con strumenti al laser che con presunti arnesi di rame, il tipo di chiusura a scorrimento laterale a una delle due estremità è anomalo, benché fosse sigillata, l’arca era completamente vuota.

I suoi colleghi non trovarono altro di meglio che accusarlo del furto di molti preziosi reperti d’oro da un negozio, polverizzando così la prova che la tomba fosse inviolata.

Fu umiliato pubblicamente, arrestato e incriminato, alla fine, non potendo più sopportare le ingiuste accuse, si uccise gettandosi nel Nilo.

Non si parla mai della presenza degli altri 132 vani rettangolari, pressoché uguali, sistemati a pettine a distanza regolare, lungo un perimetro a forma di U, in posizione più esterna rispetto all’area ricoperta dalla piramide.

Sotto il complesso funerario di Djoser sono stati scoperti ben 400 ambienti, ma nemmeno di questi si parla mai.

Gli egittologi insegnano che la Grande Piramide fu costruita con forza muscolare, martelli di pietra, corde, slitte di legno e rampe di mattoni crudi.

Nella migliore delle ipotesi scientifiche, questa è una tesi marginale che non può essere dimostrata, per farlo, dovremmo replicare l’originale.

Esistono risultati di molti test su piccola scala, condotti da egittologi, che sono serviti unicamente a confutare le loro argomentazioni.

Per esempio, verso la metà degli anni 90, gli egittologi decisero di accettare la sfida e provare che con quegli attrezzi primitivi e con quei metodi avrebbero potuto scavare, sollevare e mettere uno sull’altro macigni di molte tonnellate per costruire le piramidi e gli obelischi.

L’egittologo Mark Lehner formò una squadra di massimi esperti, incluso un mastro scalpellino al quale fu dato il compito di scavare un blocco di 35 tonnellate che sarebbe dovuto servire per fare un obelisco.

Dopo aver scavato il blocco usando attrezzi di pietra, lo avrebbero trasportato con una slitta di legno fino al luogo prestabilito, quindi, dopo aver dimostrato che gli egizi avrebbero potuto usare un sistema di rampe per raddrizzarlo, lo avrebbero fatto scivolare nel buco precedentemente scavato.

L’impresa finì con una cocente sconfitta. Dopo avere tentato ogni tipo di imbroglio possibile, il mastro scalpellino ammise l’impossibilità di scavare il blocco con i rudimentali arnesi a disposizione.

La squadra fece allora giungere sul posto l’attrezzatura moderna per scavare il blocco, poi saltò i due passi successivi e caricò l’obelisco in un autocarro dal fondo piatto.
Benché l’esperimento avesse oramai perso valore, continuarono nel tentativo di alzare l’obelisco, ma senza successo.

Ecco un esperimento serio che, con tutte le variabili possibili, riuscì solo a dimostrare l’opposto di quello che intendeva.

Dopo diversi anni la squadra volle tentare di nuovo. Questa volta sollevarono l’obelisco a modo loro, ma saltarono completamente le fasi preliminari, scavo e trasporto.

I problemi riscontrabili nell’egittologia moderna sono causati dal fatto che si tende sistematicamente a ignorare l’evoluzione culturale antropologica.

Che fine hanno fatto tutte le piccole piramidi di pietra, costruite prima di quelle dei grandi complessi dell’Antico Regno? La tecnologia procede perfezionandosi, partendo dal piccolo e semplice al grande e complesso, non succede mai il contrario, è una regola riscontrabile in ogni forma di cultura e di società organizzata.

Imhotep, l’architetto della piramide a gradoni di Saqqara, non costruì la prima piramide, riuscì solo a imitare, con mattoni al posto di pietre, quella costruita dagli antichi dei venuti dal cielo.

La Grande Piramide di Giza ha da sempre polarizzato su di se l’attenzione di molti, che si continuano a chiedere come è stata costruita e con quali tecniche, ma questa attenzione oscura il vero mistero, che è l’assenza di prove su come gli egizi impararono le abilità necessarie di architettura, ingegneria, e lavorazione delle pietre assolutamente indispensabile per costruire un edifici megalitici.

Sarebbe logico che il panorama egiziano fosse costellato di piramidi più piccole e più semplici costruite prima dell’Antico Regno, nell’Egitto predinastico, mentre invece questo modello lo troviamo nei registri storico-archeologici alla fine dell’Antico Regno,come se ci fosse stata una involuzione, violando le regole dell’evoluzione culturale.

Gli architetti, gli scalpellini e gli ingegneri sono sempre stati istruiti e addestrati da mentori che a turno hanno insegnato le loro specifiche abilità attraverso generazioni di prove ed errori, non si nasce maestri.

Eppure non esiste alcuna traccia di questo processo nell’Egitto predinastico che dovrebbe precedere secondo la versione egittologia classica, la costruzione del complesso di Giza.

A dire il vero, gli egittologi “non hanno mai messo in risalto il problema cruciale appena trattato”, né sembrano rendersi conto che le attuali conoscenze e le nuove tecnologie imporrebbero l’umiltà di riconoscere la totale mancanza di prove scientifiche per le loro teorie.

Invece, paradossalmente, continuano a fare dichiarazioni come se le avessero.

Si suppone, infatti che l’Archeologia sia al servizio del mondo intero e che la sua finalità sia quella di produrre la conoscenza acquisita con il presupposto che lo sia stata scientificamente, per determinare la verità storica.

Un’altra funzione cruciale,riguarda l’interpretazione dei reperti. Dopo avere scavato, catalogato e studiato i manufatti, gli archeologi tentano di interpretarli cercando di fornire ritratti particolareggiati delle vite quotidiane, dei pensieri e delle credenze religiose di questa o quella civiltà.

Il processo di interpretazione è spesso una presunzione, e sfida la metodologia scientifica, l’unica possibile prova in appoggio alla teoria piramide=tomba è il sarcofago trovato nella piramide, ma anche quella è solo un’interpretazione.

In assenza di prove gli egittologi sono ricorsi fin dall’inizio ad argomenti che cercavano di spiegare perché non fossero mai state trovate mummie nelle piramidi, e misero in rilievo le loro interpretazioni soggettive.

Se fossero stati trovati resti nei sarcofagi la tesi sarebbe potuta passare al livello di teoria scientifica, ma così com’è, la nozione di piramide=tomba è semplicemente un’opinione, e le opinioni non hanno alcun peso scientifico.

Un altro caso che dovrebbe mettere in chiaro una volta per tutte quanto assurda sia l’archeologia odierna, e soprattutto come sia abilmente manovrata, è quello sulla datazione della Sfinge.

II geologo americano Robert Schoch, su invito dell’egittologo indipendente John Antony West, studiò il complesso della Sfinge all’inizio degli anni ’90 e concluse che la sua erosione era dovuta senza ombra di dubbio ad un lunghissimo periodo di piogge torrenziali.

Il che significa, al di la di ogni opinione personale, che deve essere stata per forza costruita migliaia di anni prima dell’epoca stabilita dagli egittologi, in quanto semplicemente per trovare un’era climatica di quel tipo in quella regione, bisogna risalire ad almeno 6-8.000 anni fa, quando la Piana di Giza era un’area dalla vegetazione lussureggiante.

Schoch presentò le sue scoperte alla Association of American Geologists nel 1991, metodi e risultati furono ritenuti scientifici, e un gran numero di geologi concordarono con essi.

Poi, nel 1992 fu invitato a un dibattito con l’egittologo Mark Lehner e il geochimico K. Lal Guari presso l’Accademia delle Scienze. Durante il dibattito, Lehner sparò che all’epoca presunta da Robert Schoch non esistevano culture in grado di costruire un complesso del genere.

Gli scienziati presenti avrebbero potuto obiettare, ma nessuno lo fece.

Aveva qualcosa a che fare con la geologia, la questione scientifica? No.

Ma facendo emergere questo problema, l’attenzione generale è stata distolta dai veri problemi in discussione, il risultato è stato messo in stallo, come le ipotesi su cosa possa aver provocato l’erosione.

Se ci fosse o no, 8.000 anni fa, una civiltà in grado di edificare costruzioni di quel tipo, in ambiente conservatore nessuno vuole scoprirlo. Vengono adottate tattiche che oramai ci sono familiari, quando si trovano davanti all’evidenza che distrugge o getta seri dubbi sulle loro idee, gli archeologi e la scienza in generale, trova il modo di eclissare l’evidenza.

Archeologi, storici e scienziati stanno divenendo più individualisti, investigatori, arroganti, quando scoprono in questi anni gli archeologi hanno sferrato aspri attacchi contro alcune interpretazioni alternative.

Grossi nomi come Graham Hancock, Zecharia Sitchin, Robert Bauval, John Antony West, David Icke e molti altri liberi pensatori, ricercatori indipendenti e storici alternativi, sono stati etichettati come falsi archeologi, falsi scienziati, falsi storici o visionari.

Archeologi e storici hanno così trasformato la storia del pianeta in una partita di calcio, possiedono e controllano il campo, e per questo non ci possiamo aspettare che le regole siano applicate correttamente.

La stessa cosa fanno le superpotenze e le religioni, esercitano il potere e tengono sotto scacco la popolazione mondiale, soggiogandone le menti con dogmi camuffati da false verità, con segreti militari, e con le conclusioni di certe pseudo-scienze.

La storia della genesi umana non deve assolutamente essere resa nota!

Per molti potrà sembrare incredibile, ma iI nostro pianeta è stato al tempo in cui i creatori della specie umana avevano costruito le piramidi, la nursery dell’umanità.

Le razze umane sono il risultato di un’alta tecnologia genetica mediante la quale siamo stati creati a loro immagine e somiglianza, dopo vari esperimenti non sempre di successo,e questa verità sta venendo sempre più a galla negli ultimi anni.

Gli dei, come li chiamavamo quando vivevano sulla Terra, continuano a monitorarci arrivando al nostro pianeta attraverso corridoi spazio-temporali che consentono loro di piegare le distanze e dirigersi verso qualunque mondo orbitante intorno a questo o quel Sole.

Hanno lasciato le loro impronte ovunque, e molte prove, ma le religioni e taluni governi, (Vaticano incluso), oggi come ieri le nascondono ossessivamente.

Non perché siano convinti che gli UFO non esistono, ma perché sanno chi sono i loro passeggeri.
Non possono permettere che tutte le loro menzogne saltino fuori! Non possono accettare l’idea di perdere il potere su di noi, perché così facendo non potrebbero più tenerci schiavi.

Quando qualcuno parla, o scrive, dei rettiliani, dei grigi, o di altri tipi di alieni, parla di Sirio, di Venere, delle Pleiadi, di Orione e di altri pianeti ancora, probabilmente parla delle razze da cui discende la nostra.

C’è addirittura chi afferma che il fenomeno ufologico non sarebbe altro che l’espressione di una coscienza collettiva di rete, che materializzerebbe oggetti volanti da dimensioni parallele, come fenomeno indotto da una ipnosi collettiva, introdotta nel subconscio dagli anni 40 del 900 dai militari e da governi occulti.

Io credo che le cose non stiano in questi termini, anche perché il fenomeno è reale, lo è nel nostro spazio tempo, come sono reali gli impianti sottocutanei trovati in alcuni individui, altri addirittura sotto la ghiandola ipofisaria, attraversando l’osso sfenoide che si trova alla base del cranio, oggetti che all’apparenza sembrano microcip, tanto piccole sono le loro dimensioni, perfettamente biocompatibili, senza nessun segno di rigetto da parte dell’organismo, rilevati con raggi x ed altre indagini strumentali, e che misurati con lo strumento a spettrometria di massa, uno strumento che misura la massa specifica, non sembrano abbiano originare da questo pianeta.

Negli ultimi anni sta succedendo qualcosa di nuovo, si sta formando un numero sempre maggiore di persone con pochi scrupoli e dogmatici le cui menti sono aperte almeno all’apparenza, ovviamente vengono ostacolate o messe in condizione di non nuocere tecnica preferita dalla CIA.

Nella migliore delle ipotesi, le loro affermazioni e le loro prove sono messe in ridicolo pubblicamente, a vantaggio di traballanti ipotesi idiote, messe in piedi da qualche scienziato, archeologo,storico di turno.

Ritornando al titolo di questo articolo, ritengo che l’Egittologia non sia una Scienza ma una sotto-disciplina dell’antropologia, gli egittologi conservatori usano le fionde fornite loro dalle autorità, per difendere le loro idee, ma alcuni loro volta, non si rendono conto di essere manipolati.

Guardate questi cinque video, le prove sono evidenti che le Piramidi e l’Egitto sono senza dubbio più antichi di quanto vogliono farci credere, e sono opera di una conoscenza tecnologica che va ben oltre la nostra attuale tecnologia.

 

Parte 2

Parte 3

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Parte 5


6 Risposte to “La Falsità dell’archeologia ufficiale”

  1. la rinascita del vero sole | Consapevolezza e Sviluppo Personale Says:

    […] in possesso di armi di intimidazione, hanno finito per obbligare il resto degli umanoidi a fare sforzi al loro posto, ecco perché ognuno ha finito poi per specializzarsi in […]

  2. Energia dalle piramidi | Blog di ununiverso Says:

    […] delle grandistrutture piramidali, sparse per il mondo, molto probabilmente sono state costruite, con una tecnologia avanzata, in […]

  3. Energia Dalle Piramidi | realtà o fantasia ?! Says:

    […] vortice di corrente, come è emerso da gli studi di alcuni scienziati Russi. Molte delle grandi strutture piramidali, sparse per il mondo, molto probabilmente sono state costruite, con una tecnologia avanzata, in […]

  4. fabrizio panizzi Says:

    03 Maggio 2013
    Dal libro le “Storie” di Erodoto storico del 500 a.c. è riportato un racconto nel quale egli chiedeva ad alcuni sacerdoti egizi quando furono costruite le piramidi dell’altipiano di Giza.
    Risposta: “In un periodo nel quale il sole si era per quattro volte allontanato dal suo corso abituale: due volte sorse là dove di solito tramonta e due volte tramontò là dove di solito sorge”.
    Espongo deduttivamente la seguente mia teoria:
    In un articolo pubblicato su una rivista specializzata pochi anni fa, alcuni astrofisici americani hanno interpretato tale affermazione, come indicatrice dell’inversione di rotazione della terra e tale evento con l’aiuto di computer in dotazione della Nasa, sarebbe avvenuto intorno al 36 mila a.c. 
    Stabilito con il programma Sky Glob della Nasa attraverso un’intuizione dei ricercatori Bauval e Gilbert che le tre stelle in coda a Orione (Delta, Epsilon e Zeta)riflettevano la loro posizione sull’altipiano di Giza nel 10.450a.c. circa, [durante l’era zodiacale del Leone (vedi Sfinge)], è facile dedurre conoscendo la ciclicità delle precessioni degli equinozi, che per ritornare alla precedente era del Leone sia sufficiente sommare 26.000 mila anni circa, con data finale pari a 36.450 circa.
    Pertanto la coincidenza non mi sembra del tutto casuale e sta a indicare che la loro costruzione risalirebbe a quell’epoca.
    Più precisamente essendo la precessione equinoziale pari a 25.920 anni, la data finale risulterebbe 36.370 a.c.
    Le Piramidi di Giza sono quindi state “griffate” illegittimamente dai faraoni della quarta dinastia e la Sfinge costruita poco prima, non rappresenta Kufuway ma ATON-RA. 
    La mia teoria ha avuto riscontro in un convegno tenutosi a Dubai il 28 gennaio 2015, presenti alcuni studiosi e ricercatori di fama internazionale tra i quali Robert Bauval (Il mistero di Orione) ed il Dr.Mei cattedratico torinese. Ebbene il dr. Mei ha presentato uno studio sull’età delle piramidi di Giza dal quale si evince come data di costruzione il 36.400 a.c. circa, allineata con quella rilevata dal sottoscritto (36.370). La sua ipotesi è scaturita dalla data rilevata intuitivamente da Bauval (10.450), scaturita con la proiezione delle tre stelle di Orione sull’altipiano di Giza, ma non coincidente perfettamente in quell’epoca, ma in quella precessionale precedente datata 36.400 circa, tramite il programma astrofisico della Nasa definito Sky Globe. A tal punto i ricercatori astrofisici che sono scienziati ed il sottoscritto che tale non è ci siamo inventati il tutto o come si dice “ci abbiamo azzeccato”. 

    Vorrei inoltre aggiungere un altro particolare: “L’uovo di Assuan” L’uovo di ASSUAN: una prova che cambia la storia delle Piramidi?

    20 luglio 2005
    Questa volta lo scoop di Roberto Giacobbo, presentatore della trasmissione Voyager (Rai 2), sembra davvero eccezionale.
    Sintetizzo quanto si può leggere sulla rivista ufficiale di Voyager.
    Giacobbo si è recato ad Assuan per filmare un uovo di struzzo particolare. 
    L’uovo di struzzo che si trova attualmente al Nubian Museum risale a 4500 anni avanti Cristo, e presenta incisioni che raffigurano struzzi e piramidi.
    Se in effetti quei tre triangolini presenti sull’uovo dovessero essere interpetati come piramidi, ci si troverebbe di fronte ad un bel dilemma. 
    Se le piramidi risalgono a non prima del 2700 a.C., come possono essere state raffigurate da un ignoto viaggiatore nel 4500 a.C.?
    Roberto Giacobbo ha avuto la possibilità di prendere in mano il famoso uovo di Assuan e – meraviglia – ha potuto fotografare e riprenderne l’altra faccia, quella ignota ai media di tutto il mondo.
    Su questa altra faccia vi sono nuovamente tre triangoli, ma questa volta una linea che assomiglia molto al Nilo (qualcuno l’ha interpretata come un serpente).
    “E’ come se un viaggiatore di 6500 anni fa avesse disegnato il panorama che si era trovato davanti”, sempre tenendo presente che tra la datazione ufficiale delle piramidi della piana di Giza e quelle ritratte sull’uovo passano 2000 anni.
    E se l’uovo fosse stato inciso 2000 anni dopo la sua venuta al mondo, è chiaro che in questo caso i dati cronologici sarebbero compatibili.
    Appare improbabile, tuttavia, che ciò sia avvenuto. 
    L’uovo così come lo si può osservare è stato trovato nelle tomba di un uomo sepolto 4500 anni prima di Cristo e LO STRATO GEOLOGICO ERA ESATTAMENTE CORRISPONDENTE ALL’EPOCA DELLA SEPOLTURA!
    Il carbonio 14 inoltre ha confermato l’età del sito e del guscio.
    Le ipotesi sono allo stato due: l’una, quella più prudente, secondo cui l’uomo di 6500 anni fa che ha inciso l’uovo ha voluto rappresentare delle montagne, l’altra, molto più ardita,secondo cui quelle sono le tre piramidi della piana di Giza.
    La storia andrebbe riscritta, e le piramidi – da retrodatarsi di 2000 anni -sarebbero opera di una civilità a noi ancora sconosciuta.

    Fabry Panizzi

    • La Consapevolezza Says:

      Ciao Fabrizio, complimenti, ottima analisi, condivido tutto! Ero a conoscenza del racconto di Erodoto, in effetti nel passato ci sono state anche inversioni del campo magnetico Terrestre, oltre che della sua rotazione.
      La costruzione delle piramidi è avvenuta dopo la distruzione del continente Atlantideo. Ermete Trimegisto fu,il fondatore della civiltà Egizia, perché sopravvisse alla distruzione di Atlantide. La data della costruzione delle piramidi Egizie,si dovrebbe collocare a circa 12-13 anni fà, sfinge inclusa, ma su questo no c’è una sicurezza assoluta.
      La certezza è che sono mooooolto più antiche di quello che raccontano i cantastorie, che blaterano nelle fila dei ricercatori di regime!
      L’uovo di Assuan è una delle tante prove,ma ce ne sono una mole impressionante, come anche tu hai capito dalle tue ricerche. Il tutto viene nascosto e ignorato dai faccendieri di regime, che si fanno chiamare scienziati, personalmente non li considero scienziati, ma cialtroni e bugiardi di professione! Non basta avere studiato nelle Università, e ottenere un pezzo di carta, per definirsi scienziato, ricercatore, archeologo ecc..Il vero ricercatori non ha barriere mentali, ne ideologiche, e fa l’esatto opposto di quello che fanno questi chiacchieroni inconcludenti!
      Roberto Giacobbo purtroppo si è venduto al potere, ecco perchè è direttore di Rai due! Ero un suo grande estimatore quando iniziò la sua carriera con una trasmissione incredibile,Stargate, ora si è ridotto a fare il galoppino per la Rai, con Voyager, che è diventata una trasmissione per cerebrolesi! Un vero peccato!
      Ti consiglio di cercare in rete su Youtube, Piergiorgio Caria, lui si che è un VERO Ricercatore!
      La storia della costruzione delle piramidi risale al tempo della tradizione Ermetica, non le ha costruite Keope!
      Keope le ha trovate già fatte, e furbamente c’ha messo il suo nome sopra, volendola usare come tomba per se.
      Ma la storia più assurda inventata è che la mummia di Keope, che dovrebbe essere la più famosa dei re di tutto l’egitto, visto che sarebbe lui il costruttore di tale piramide, non si è mai trovata!
      Sti cialtroni di finti ricercatori, hanno avuto il coraggio di dire che il suo corpo fu bruciato, ma ti rendi conto; Bruciato! Per gli Egizi bruciare il corpo di un faraone è un bestemmia! Come bestemmiare Dio in persona quando ti si presenta davanti!
      Come ti dicevo le dinastie dei faraoni iniziano con Ermete Trimegisto, almeno 13.000 anni fa e più.
      Che dire, staremo a vedere come andrà a finire, visto che ormai la verità sta venendo a galla, e come si giustificheranno sti pezzenti davanti al mondo! Ci sono piramidi in tutto il globo, tutte hanno un solo unico denominatore comune, una civiltà che le accomuna tutte, cioè quella Atlantidea, perchè è da li che arrivò tutta la loro conoscenza! Comunque la forma piramidale ha una funzione ben precisa, e se cerchi nel blog, ho scritto un articolo i merito a questo. Le piramidi sono catalizzatori e accumulatori di energia, possono anche accumularla o rilasciarla, tanto che riescono a rigenerare persino le cellule del corpo umano, tutti studi fatti da scienziati Russi!
      che a mio avviso sono i più affidabili e più onesti, di tutta il resto di quella marmaglia al soldo dei poteri demoniaci occulti. Comunque ti faccio i miei complimenti per le tue ricerche, e ti assicuro che lo faccio con pochi.
      Se vorrai scrivere altri commenti, o scrivere un tuo articolo o il resoconto di una tua ricerca, sarò felice di pubblicarla su questo blog! Cordiali Saluti.
      Franco Andres. Questa è la mia email: apponoastos@gmail.com


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