Verso la lotta finale Parte 12

Cari lettori, questo dodicesimo passo, lo considero molto importante.

Ripercorre a grandi linee la storia umana, fino ai nostri giorni. A mio parere queste informazioni danno una spiegazione abbastanza esauriente sull’origine del bene e del male, sulla presenza di Lucifero sulla Terra, e la prima venuta di Cristo, sulla battaglia del bene e del male, che tutt’oggi ci piaccia o meno, vediamo spiegarsi davanti ai nostri occhi, nel trascendente e molto presto anche nell’immanente.

La maggioranza non crede, o semplicemente non si accorge di nulla, presi solo dal tram tram quotidiano, dal condizionamento mediatico, dall’indifferenza ecc… Presto si manifesteranno i frutti di tutto questo sonno della coscenza.

Armatevi con un pò di pazienza nel leggere questo articolo, perchè i prossimi, seguiranno uno sviluppo che è inevitabile, visto che siamo sull’orlo di una guerra, ma anche di una cambiamento epocale.

Secondo le rivelazione che furono date ad Eugenio siragusa dai fratelli cosmici, erano quattro razze che fondarono quattro civiltà primigenie del pianeta Terra nei quattro punti dei futuri continenti.

Gli abitanti di Marte erano in collegamento con i Malloniani, che poi fecero esplodere il loro pianeta con l’energia nucleare. Quando esplose Mallona, Marte subì un violento movimento di scivolamento rotatorio e morirono 7 miliardi di uomini.

Alcuni raggiunsero la terra, nella zona del centro America, unendosi alle primitive popolazioni. In seguito questo nuovo gruppo si spostò verso l’Atlantide, ma incontrando le popolazioni della razza nera, vennero decimati e scomparvero.

Il pianeta Terra è stato visitato da molti pionieri spaziali, tra cui la razza dei Titani, di cui si conservano le vestigia di costruzioni gigantesche.

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Dopo la loro scomparsa come gruppo etnico, lasciarono ai figli il compito molto delicato di custodire le vie sotterranee di entrata di basi extraplanetarie per l’accesso verso l’interno del pianeta, dove si conservò l’archivio di ogni civiltà e saggezza.                    

                                Il Continente Mu

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Il continente Mù era abitato dalla razza dei Titani, venne distrutto a causa della caduta sulla Terra di uno dei tre satelliti che anticamente orbitavano intorno alla Terra, il satellite Tir, (questo dopo la distruzione di Mallona). Probabilmete gli altri due satelliti o lune che orbitavano intorno alla terra erano frammenti del pianeta Mallona. Di questo continente restarono solo poche isole dove i superstiti formarono la razza successiva quella Lemura.

Il momentaneo cambiamento della rotazione terrestre produsse lo spostamento dei poli, sul nuovo asse avente a Nord l’Himalaya e a sud l’altopiano Boliviano.

Subirono un duro colpo le specie giganti o dinosauri. Le poche razze rimaste vennero in seguito trattate geneticamente per avere una mole adeguata che non impedisse la vita dell’uomo.

                                                               Il Continente di Lemuria

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Durante il periodo Lemuriano 100 milioni di anni fa, (quando c’era un unico continente) avvenne l’esplosione del pianeta Mallona che era tra Marte e Giove.

Sebbene gli abitanti di Mallona fossero uomini-angeli, cioè alla fine della 4a dimensione evolutiva e già androgeni, governati dall’Arcangelo Lucifero, (ogni pianeta è una cellula vivente, compenetrato dalla propria divinità planetaria, o entità divina, come il corpo umano possiede lo spirito individuale).

lo spirito reggente del pianeta luce, cioè Mallona, era un Elohim chiamato Arcangelo Lucifero, cioè portatore di luce.

Lucifero, era ed è capo patronimico, di tutta una classe di Uomini-Angeli e di spiriti del pianeta luce, era quello che fra gli Arcangeli, aveva gettato il più penetrante ed ardito sguardo nella sapienza creatrice di Dio.

Era il più fiero ed il più indomabile. Non voleva ubbidire ad alcun altro Dio. Tranne che a se stesso.

Gli Uomini-Angeli, i soli abitanti di quel pianeta, avevano raggiunto un corpo astrale-fisico raggiante e riunivano in perfetta armonia l’eterno maschile e l’eterno femminile ricreando sé stessi con il progresso immortale dell’Amore Divino.

Essi avevano l’Amore, il raggiare spirituale, senza turbamento e senza desiderio di possesso egoista, perché erano astralmente androgeni. Lucifero, aveva capito che per imitare Dio nell’arte della creazione bisognava sviluppare nell’Uomo-Angelo, il desiderio di tale arte. Iniziò così la seduzione.

Una enorme folla di Uomini-Angeli, malloniani, si lasciò sedurre infiammandosi di grande entusiasmo.

Il desiderio di creare come Dio, li spinse a manipolare gli elementi cosmici nel tentativo di indurli all’obbedienza assoluta.

Gli Arcangeli e tutti gli Elohim degli altri pianeti ebbero l’ordine di impedire questo pazzesco disegno, giacché un’opera simile avrebbe messo il disordine nella creazione e rotto la catena della gerarchia divina e planetaria.

La lotta ardente e lunga che s’impegnò fra l’armata dell’Arcangelo ribelle e i suoi pari e i suoi superiori terminò con la disfatta di Lucifero e dei suoi Uomini-Angeli.

Ed ecco per la prima volta nella storia dell’uomo il dramma della sua divina epopea.

ATUM, SOW GEBB, NIOT, OSIRIS, ISIS, (questo nome vi ricorda qualcosa?), SHET e NEBTHO, per volere dell’assoluto, pur essendo rimasti i più devoti alle leggi dell’altissimo, dovettero rimanere con i ribelli ed unirsi al loro destino.

L’arcangelo Lucifero insieme agli abitanti del pianeta Mallona, vollero sfidare l’Arte Creativa Divina, ribellandosi alle Leggi Universali.

La manipolazione dell’Antimateria, da parte degli abitanti di Mallona, quando ancora non erano coscienti spiritualmente e scientificamente per farlo, scatenò nel loro pianeta l’autodistruzione delle energie elementali, (cioè degli elemeti Acqua, Aria, Terra e Fuoco), liberando esplosioni a catena di fusione e fissione fino alla lacerazione globale.

Non contento di questo, Lucifero, che era inserito fra gli Archetipi, (Lucifero è una entità spirituale reale!), con il compito di determinare la proliferazione del genere umano sul Pianeta Terra, spinse i propri Uomini-Angeli, -scampati alla distruzione e che avevano cercato riparo presso gli altri pianeti vicini, Terra compresa- a disubbidire all’ordine genetico per la evoluzione terrestre, facendoli accoppiare con le figlie degli uomini, che non erano ancora pronte a discernere la genetica maschile e femminile producendo una nuova generazione; Genesi capitolo 6. Da qui ebbero origine le due generazioni di Abele e di Caino, questo è il peccato originale.

Gli ex Uomini-Angeli si inserirono e si metamorfosarono nelle quattro razze, perdendo l’androginità, la vita eterna, e iniziò la via Crucis che dura ancora oggi.

Una parte dei Malloniani, per ibrido disfacimento e per continue pressioni psicoemotive, persero memoria e intelligenza. Ormai degenerati, e con l’uso di droghe, si accoppiarono con animali e ne derivarono specie di scimmie. Questa viene definita seconda morte, prima nello spirito e poi fisica, dovuta al peccato commesso.

È da allora che per questo errore creativo nasce la lotta tra Bene e Male; tra Cristo, il Reggente del Nuovo Sistema Solare, e Lucifero, l’Arcangelo disubbidiente. Ora, l’Arcangelo Lucifero, per essere perdonato, (essendo usato come strumento di purificazione da Dio stesso) cercherà di portare l’umanità terrestre alla perdizione, e ci sta riuscendo.

Questo è il compito assegnato alle anime dannate affinché possano riscattarsi, inducendo in tentazione le anime viventi, questo per la volontà del Padre, come prova evolutiva di discernimento, secondo la legge del Libero Arbitrio.

                                                                         Atlantide

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75 milioni di anni fa, con i primi effetti della Deriva dei Continenti, scomparvero le isole Lemure e scomparve la civiltà Lemuriana e iniziano gli incroci, l’incrocio della razza Rame con la Bianca, dando la più potente generazione umana: l’Atlantidea.

Questo assestamento geologico, che umano, si protrasse fino a 175.000 anni fa, momento particolare in cui la volontà dei Creatori dell’Uomo decisero di seguire l’uomo da vicino, fino alla totale maturazione animico-spirituale, capace di concepire lo sviluppo della coscienza superiore.

Le manipolazioni, che fin dalla cosiddetta “creazione” erano avvenute sempre secondo i dettami e le volontà armoniche dell’Intelligenza Suprema Dio Onnipresente UNO, (da non confondere con l’unità religiosa che presto ci propineranno i seguaci di Lucifero, ispirando i suoi collaboratori, politici, religiosi, ecc…).

La Groenlandia era un luogo sacro così come lo era una zona del Tibet, una del Perù, del triangolo delle Bermuda, e altri, cioè luoghi di accesso all’interno del Pianeta.

Dopo la formazione dei pianeti, ad opera delle proiezioni paraboliche della massa di idrogeno solare, l’esterno subisce la trasmutazione degli elementi fino alla composizione finale e alla formazione di uno spesso strato di crosta che giunge ad avere una superficie esterna che conosciamo, ed una superficie interna affacciata inizialmente al condensarsi dell’H (idrogeno) intrappolato ed indifferenziato, fino alla formazione di un piccolo sole centrale che illumina ora i continenti interni.

Questi continenti, un po’ descritti da Dante Alighieri, da Giulio Verne e dall‘ammiraglio Byrd, sono due: l’Agharta, sede di anime in pena, demoniache, col compito di tentare l’umanità, e l’El Dorado che è invece il paradiso astrale, in armonia con la Luce centrale, luogo di abitazione di esseri della 4 a e 5 a dimensione, che operano per aiutare e ispirare l’umanità in continuo scambio con lo pazio esterno del pianeta, quindi con le basi operative di appoggio.

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L’interno del pianeta istruisce l’esterno. Le leggende Incas, Maya, Pellerossa, Tibetane, Cinesi e altre, parlano del fantastico Regno dell’El Dorado, come luogo dove si regola il potenziale dinamico evolutivo dei terrestri. Là ci sarebbero gli archivi della Storia dell’Umanità.

La Groenlandia a quel tempo, era un paradiso terrestre, non solo perché in collegamento con l’El Dorado, ma perché c’era stato il primo tentativo di innesto genetico istruttivo con la razza bianca che si predisponeva ad un maggior sviluppo spirituale.

La istruzione piena, iniziatica, con l’intervento di inviati incrociati fra gli Atlantidei, si sviluppa circa 75.000 anni fa.

Testimonianza d’altissimo livello la troviamo nella Piramide di Cheope contenente lo ZED, strumento di controllo e armonizzazione energetica Uomo-Pianeta-Sole.

È qui che uomini di buona volontà accanto agli istruttori, raggiunsero il massimo della evoluzione animico-astrale, possedendo poteri straordinari, come il dominio dell’antimateria, dell’energia da fusione fredda, la telepatia, la costruzione di strumenti per noi fantascientifici, il volo accanto ai fratelli dello spazio.

Testimonianze ce ne sono tante su geroglifici, mitologie, pitture e bassorilievi di archeologia spaziale, lasciati nei luoghi delle civiltà figlie. Proprio in questi luoghi gli ultimi iniziati fuggirono da un male incontrollabile che decimò la gran parte della popolazione Atlantidea. La corruzione ad opera dell’invasione sempre più imponente della razza più scura spalleggiata dalla bianca, voleva immettere ritualità esoteriche, introducendo le loro caratteristiche magiche. Quindi attenzione alle pratiche magiche e all’esoterismo!

La quasi totalità delle popolazioni, non essendo capaci di discernere (oggi, nel 2015 d.C., ancor meno) le dinamiche positive ma anche negative delle vibrazioni scatenate da rituali di operosità del pensiero, e delle azioni, (come sanno bene le sette sataniche che stanno al potere oggi), caddero vittime dell’antica, ma sempre attuale tentazione Luciferiana! Che degenerò sempre più nell’uso di droghe, odii e lotte fratricide. Ben poterono fare gli iniziati incorruttibili, perché la Legge Universale, lascia che le anime in evoluzione compiano il loro ciclo di sperimentazioni e scelgano il loro destino.

“Dal seme al frutto, dal frutto al seme”. La verità non può essere offerta in un vassoio d’oro”, ripeteva Eugenio. Non si può forzare mai la scelta, né il destino di causa-effetto.

Fu così che la razza umana, dopo aver raggiunto le più alte vette, tornò nella polvere, dalla quale tutt’oggi dimostra di non volersi sollevare.

Un destino di volontà divina pose fine, 12.000 anni fa, a Poseidonia, lasciando sfracellare il secondo satellite, la seconda delle tre lune che orbitavano intorno alla Terra, che non solo cancellò ogni traccia di antiche vestigia, troppo luminose per chi aveva preferito le tenebre, ma amplificando la deriva dei continenti, Euro-Afro-Americano, lasciando il posto al grande Oceano che dalle profondità del suo Silenzio Azzurro vibra nei nostri atavici ricordi con un singhiozzo incolmabile.

Nella storia, bene o male conosciuta, è riportato ciò che avvenne fino ai nostri giorni, anche se oscurato gravemente, di incomprensioni volute e chiamate misteri.

Sottolineo che i messaggeri delle Volontà Divine hanno continuato a succedersi e che gli operatori Celesti incessantemente hanno stimolato, le menti degli uomini di questa martoriata umanità.

L’opera più imponente, rivolta all’ultima generazione umana di questi 2.000 anni, prima della scadenza del Ciclo Cosmico Terrestre in cui si compirà una nuova “Muta” del Pianeta, è stata compiuta direttamente dal Figlio del Dio Padre: Cristo.

Dio proponeva all’uomo di aprire le porte della prigione offrendogli la chiave dell’Amore, la umanità era maturata per capire i segni dei tempi, i segni dei cieli, le rivelazioni Celesti.

Continua…..

Qualcosa non torna Parte 1

Qualcosa non torna Parte 2

Qualcosa non torna Parte 3

Qualcosa non torna Parte 4

Qualcosa non torna Parte 5

Qualcosa non torna Parte 6

Qualcosa non torna Parte 7

Qualcosa non torna Parte 8

Qualcosa non torna Parte 9a

Qualcosa non torna Parte 9b

Qualcosa non torna Parte 10

Qualcosa non torna Parte 11

Qualcosa non torna Parte 6

Chi è veramente e a chi ha ceduto le redini della sua esistenza, a una mente fallace, menzognera, che lo rende e lo tiene schiavo… l’uomo non ha limiti e quando un giorno se ne renderà conto, sarà libero anche qui in questo mondo”

Giordano Bruno

 

Scenziati svizzeri di recente hanno affermato che, si può dimostrare oltre ogni dubbio che su Marte ci fosse una civiltà, (evidenza che vedremo dalle foto). I due ricercatori, il Dr. Weisz con il suo collega, l’egittologo Conrad Vetsch, affermano che in qualche modo la civiltà Marziana sia la stessa civiltà Atlantidea, la decifrazione di un rotolo egizio, li avrebbe portati a dedurre che Atlantide un tempo fosse su Marte, (facendo parecchia confusione, volutamente?). In realtà la civiltà Marziana è molto più antica di quella Atlantidea.

Il rotolo che hanno tradotto descriverebbe una civiltà tecnologicamente avanzata esistente “oltre il nostro pianeta” nel vasto oceano nero dello spazio, su un altro pianeta, cioè Marte, che si trova a due passi da noi, ma sicuramente non era Atlantide.

Non sono la stessa cosa, senza dubbio queste due civiltà sono ben distinte, nello spazio e nel tempo che le separa, di qualche milione di anni.

La civiltà marziana, secondo la ricostruzione dei due ricercatori fu distrutta da un meteorite, (non da uno solo, ma la deduzione è esatta), mentre l’Egitto era ancora agli albori, secondo il dottor Stephan Weisz, parlando al raduno di giornalisti e scienziati a Berna, in Svizzera.

Per essere più precisi, al tempo in cui Marte era un pianeta abitato in superficie, non esisteva la civiltà Atlantidea, tanto meno quella Egizia. L’inizio del periodo Atlantideo risale a circa 175.000 anni fa, e la sua fine intorno a 13.000 anni fa, mentre il periodo marziano è di gran lunga molto più antico, quindi se ne deduce che non sono la stessa cosa. Credo che i sopravvissuti al cataclisma di Marte, ebbero contatti con gli abitanti della Terra, in periordi successivi, con gli Atlantidei prima e con gli Egizi poi, visto le similitudini che vedremo.

Il pianeta Marte è probabilmente ancora abitato, ma solo al suo interno, poichè la sua superficie al momento non ha le caratteristiche compatibili ed ideali per ospitare la vita come la conosciamo noi sulla terra, fatta forse eccezione per alcune forme di vita, a causa del cataclisma che lo colpì milioni di anni fa, (data riportata dai fratelli cosmici, ad alcuni contattati, tra cui Eugenio Siragusa, ) dove perse gran parte della sua atmosfera. Vedremo più avanti, nei prossimi articoli, come avvenne e per quale motivo.

Una certa influenza marziana c’è stata nella cultura Egizia, ma fu trasmessa principalmente dagli Atlantidei, alle generazioni successive dall’evento cataclismatico. Gli antichi abitanti di Marte, hanno lasciato quindi il segno, indirettamente, anche sulla Terra oltre che su Marte.

Le foto “Top secret”, definiamole così, scattate dalle sonde marziane Americane, mostrano chiaramente i resti di questa antica civiltà sulla superficie del pianeta. La domanda che sorge spontanea è: Come mai nessuno di questi scienziati e ricercatori Svizzeri e altri presenti alla conferenza era sorpreso dai resti di tali edifici e strutture che si trovano su Marte? Come mai le élite scientifiche sembravano sapere molto bene di questa verità, ma non la hanno divulgata prima? Perché hanno taciuto fino ad ora? Come mai se ne parla solo adesso così apertamente?

Quelle che vedi sotto, sono foto del suolo di Marte..

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Foto jpl Nasa Qui

 

 

Anche se questa foto è controversa, già da lontano spicca una forma molto familiare, nella stessa foto ingrandita è ben visibile un forma che sembra essere un teschio, molti sarebbero pronti a giurare che si tratti solo di una roccia, ma guarda caso somiglia tanto ad un teschio!

m16 Altre strutture.

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maxresdefaultmars-brush-off-2-copernicus2-1440x1098imagesimagess Fonte della Foto.

La terza foto sopra, sembra mostrare una antica città Marziana sepolta da tempo nelle sabbie, assomiglia molto ai resti di una antica città Inca in Perù, infatti è denominata città Inca per la forte somiglianza con quest’ultima.

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Altre “anomalie” fotografate sulla superficie di Marte, sembrano ritrarre un specie di muro. Secondo la traduzione di Sitchin, Marte in un remoto passato, fu l’avamposto degli Anunnaki.

L’inganno non finisce qui, la Nasa quando inviò le prime sonde su Marte si rese conto che il pianeta rosso, non è poi così rosso, si resero conto che era più simile alla Terra di quanto si potessero sognare, e per non fare trapelare queste notizie sensazionali, attraverso filtri e manipolazioni delle immagine, ingannò l’opinione pubblica, perché non si facessero troppe domande, fecero assomigliare Marte ad un pomodoro, arido e sterile, mentre non lo è affatto, vedi foto sotto:

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                                                                          Questo è il vero aspetto di Marte

Come puoi vedere da queste foto fatte dal telescopio Abble, Marte ha i Poli con il ghiaccio, ha un atmosfera azzurrina, anche se più sottile di quella della Terra. Un ricercatore tedesco, Holger Isenberg, si è sobbarcato il compito di elaborare le foto della NASA per rimuovere un filtro grafico applicato alle foto e farle così tornare al colore naturale.

L’egregio lavoro di Holger ha avuto buon esito e i suoi risultati sono visibili. L’atmosfera di Marte è più simile al nostro pianeta di quanto vogliano farci credere, quasi come la terra, gode di un cielo azzurro, sorpreso vero? Ma andiamo avanti.

I filtri applicati dalla NASA per arrossire le foto, servono solo a convincere le persone che l’atmosfera e il clima del pianeta siano incompatibili con la vita, da sempre, ma non è così, lo è ora, e solo in supeficie, come si vede dalle foto, perché in un antico passato sulla superficie di Marte la vita c’era e come. La NASA effettivamente applica dei filtri sulle immagini, il loro scopo sarebbe ufficialmente solo quello di “migliorare alcune caratteristiche delle foto” e non quella di alterarle. I diversi colori del cielo variano anche in base al momento dello scatto, un po come accade da noi al tramonto e all’alba:

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m13      Come vedi la differenza tra le foto di sinistra e quelle di destra è notevole, con e senza filtro.

m14 Ecco come si presenta realmente il pianeta Marte alle sonde inviate

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m20            Altra foto del suolo di Marte, di come realmente è, senza filtri, ripreso dalla sonda.

Come vedi nelle foto, anche se il suolo di Marte tende al rosso, non è rosso fuoco come vogliono farci credere, ha un aspetto desertico, ma con una atmosfera azzurriana che ricorda molto la Terra dove è presente anche vegetazione, soprattutto nel polo sud del pianeta. Nei notiziari e nei Tg ci presentano un suolo Marziano sempre rosso, artefatto e sterile, (al computer) mentre la realtà è molto diversa.

Come mai la Nasa mente così spudoratamente, cosa sta coprendo?

m21   Marte taroccato con i filtri

m22      Il Vero aspetto di Marte Senza filtri

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Altre foto.

Foto della zona di Cydonia, con il volto che spicca in fondo, e alcune strutture simili a piramidi. Ovviamente il suolo anche in questo caso non è cosi rosso, ma è presentato in questo modo per far credere che sia arido e depistare l’attenzione.

m244-134-rolf-varga-image2012102309034486aimage_thumb58   Fonte della foto.

EFG4051   Fonte della foto. Telelgrafh

Le foto presentano un colore diverso dalle altre rocce, anche la forma è del tutto diversa da quelle circostanti, quindi l’erosione dei venti non è proprio la causa del modellamento di queste “rocce”, anche mantenendo il beneficio del dubbio, valutando anche l’ipotesi di un gioco di luce ed ombra è difficile non rimanere perplessi ed a bocca aperta.


05-221-M0901354                        Lago Marziano fotografato dalla sonda Altre foto di Marte

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Altra foto del suolo di Marte, che dimostra l’esistenza di vegetazione, (non sbruffi di anidride carbonica) come vuole far passare la Nasa.

m26                                                                             Altra foto ingrandita della vegetazione di Marte.

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Nella foto sopra del suolo di Marte, si vede chiaramente una struttura cilindrica, troppo regolare, per essere il risultato degli elementi naturali, non solo, nella foto successiva sempre nella stessa zona si intravede la stessa struttura cilindrica più lontana, i Pinocchioni della Nasa, per non fare vedere cosa si nasconde realmente sul suolo di Marziano, hanno coperto la zona inferiore della foto con una striscia nera, con la scusa ridicola che si tratta di “errori di grafica” dovuti ad una cattiva trasmissione dei dati della sonda.

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Come vedi nella foto sopra, in alto a destra, si intravede la stessa struttura cilindrica cerchiata di rosso, la domanda è: Come mai la Nasa ha coperto una parte della foto con questa striscia nera, errori di trasmissione? Non credo che gli errori di trasmissione provochino queste strisciate nere, al massimo la foto può essere più sfocata, ma nulla di più, e proprio nella zona dove ci sono queste interessanti strutture. Ovviamente la Nasa vuole nascondere ben altro, cioè il fatto che su Marte c’è molto di più da vedere!

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Come puoi vedere anche in questa foto, il lupo perde il pelo ma non il vizio, ed ecco che la Nasa, copre nuovamente un’altra foto con una strisciata nera, un oggetto nel bel mezzo della foto, trattasi di una figura simile ad una sfinge. Sotto la  foto senza riga nera.

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                     Altre foto significative della superficie di Marte che parlano da sole.

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Sotto puoi vedere forse una delle foto più incredibili scattata sulla superficiedi di Marte, si tratta di un monumento su roccia molto simile ai monumenti Egizi sulla Terra.

 

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Mars - Egypt Connections                                                                                  Sfinge Marziana, Marziana-Egizia

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Durante la conferenza Il Dr. Weisz ed il suo collega, l’egittologo Conrad Vetsch, hanno dichiarato che su alcuni papiri Egizi, si allude anche a viaggi nello spazio con l’uso di navette per traghettare extraterrestri simili all’uomo, da Marte (sottosuolo di Marte) alla Terra.

m35m36                                                                  Manufatto marziano, denominato il metronomo

m37                                                                         Probabili resti di un edificio marziano

m38m39m40                                                                                                     Altri volti Marziani

1-091-forest-edge1-090-wideview-forest-edge                                             Foresta Marziana

m41                                                                            Il probabile dito di una statua marziana

M44                                                                       Resti di un animale o volatile Marziano?

m42                                          Monolite marziano.

 

                                  Altre foto della superficie di Marte:

UFO, UFOs, sighting, sightings, Mars, face, faces, rover, nasa, top secret, Justin Bieber, Selena Gomez, news, gossip, hollywood, politics, UN, paranormal4

58a5ef3d96cc6fd4d4cbc48a9d5c10a9                                              Fonte foto.

Metà volto di una statua marziana che spunta dalla sabbia, probabilmente facente parte di un antico tempio, non è pareidolia è realtà. Faccio notare che i resti sono consunti, a causa del logorio del tempo trascorso dal cataclisma, alcuni milioni di anni fa, e dall’erosione della superficie del pianeta rimasto con una sottile atmosfera.

mars-strange                           Deserto marziano con vegetazione sparsa qua e la.

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immagine-di-marte-amatoriale-e-nasa-1                 Marte fotografato da astronomi amatoriali a sinistra, a destra foto Nasa.

Le foto che vedi sopra, (puoi trovarne molte altre in rete) sono foto della Nasa, ma per qualche motivo, la Nasa non vuole farci sapere che su Marte, come sulla Terra è esistita una civiltà avanzata, cercando di tenerlo nascosto ilpiù possibile. Esamineremo i motivi nei prossimi Step.

I primi sopravissuti giunti da Marte, probabilemnte avevano portato una cultura particolare, ereditata prima dagli Atlantidei e dagli Egizi poi. Ci sono delle evidenze palesi, hanno molto in comune, ma gli storici ed i ricercatori, hanno capito o fatto finta di capire ben poco di tutto ciò.

Fonte Foto Marte

 Chissà per quale motivo David Bowie nel 1971, già si chiedeva, prima degli scenziati Svizzeri, se c’è vita, proprio su Marte!

 

Continua…..

Articoli precedenti

Qualcosa non torna Parte Prima

Qualcosa non torna Parte Seconda

Qualcosa non torna Parte Terza

Qualcosa non torna Parte Quarta

Qualcosa non torna Parte Quinta

 


Qualcosa non torna parte 4

Alcuni ricercatori Russi hanno scoperto, durante alcuni studi fatti qualche decennio fa, che le piramidi tendono ad agire in qualche modo come condensatori elettrici naturali per la raccolta e la conservazione di energia intorno alle stesse piramidi.

Questo spiega perché civiltà antiche in tutto il mondo, le hanno costruite in ogni continente, la piramide ha la capacità di raccogliere e conservare energia.

La forma piramidale tende ad agire in qualche modo come un condensatore elettrico naturale, che raccoglie e conserva energia tutta intorno a se.

Maggiore è la piramide, maggiore è la capacità di raccogliere e conservare energia, quindi la composizione di una piramide è molto importante, come è noto da tempo che il cristallo ha proprietà piezoelettriche naturali.

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La radio ad esempio utilizzato cristalli di germanio per catturare le onde radio e le converte in segnali elettrici che possono essere elaborati e trasmessi attraverso le cuffie in onde sonore per la duplicazione della voce umana, musica e altri suoni.

Il potere della forma piramidale è stato confermano da ricercatori, ed è intrinseco alla sua forma stessa. Si tratta di una architettura che ha dimostrato di funzionare come un accumulatore e amplificatore di energia. Alcuni ricercatori in buna fede, hanno intuito che le piramidi costruite in tutto il mondo, avessero questa funzione. Barry Carter richiama l’attenzione su un’altra proprietà delle piramidi, chiamata Cavità effetto strutturale, dal suo scopritore russo, il dottor S. Viktor Grebennikov.

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Il Dott. Grebennikov, sosteneva che poteva sentire le energie emesse dal vertice di una piramide e questo combacia con alcune testimonianze di sopravvissuti ad incidenti nella zona delle Bermuda, che hanno visto enormi vortici apparire improvvisamente e scomparire in mare.

Alcune navi potrebbero essere scomparse a causa di questo fenomeno. Secondo alcune testimonianza, le piramidi sommerse sotto questo tratto di oceano, sporadicamente generano intensi vortici d’acqua, che scorrono intorno ad esse. Tali vortici possono essere causati da una scarica di energia interna.

Nelle spedizioni future (se mai ce ne saranno ufficialmente) visto la portata della scoperta e scomoda alla scienza ufficiale, si potrà finalmente fare luce sulla vera origine della civiltà umana, rivelando una stupefacente tecnologia che ancora non conosciamo, questo dimostrerebbe senza ombra di dubbio che in passato civiltà molto avanzate hanno abitato questo pianeta e poi sono scomparse.

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Naturalmente, le università di tutto il mondo non sono particolarmente desiderose di esplorare l’idea che resti molto antichi contenenti alta tecnologia possano esistere, poiché questo sfida tutti i fondamenti delle loro teorie e al mondo accademico non piace che si sfidino le sue comode certezze, quindi è più probabile che ignoreranno il tutto e faranno finta di niente come fanno da sempre. Vedi sotto alcuni articoli giornali che parlano di questa scoperta.

Alcuni articoli di giornale hanno parlato della scoperta di due Piramidi a circa 600 metri di profondità, esattamente sotto il triangolo delle Bermuda.

 

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——————————————–Proporzione tra le Piramidi ed una balena                             Proporzione tra le Piramidi ed una balena   

 


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    Accenno all’ Epica della Creazione

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Gli antichi Sumeri ad esempio, ci hanno lasciato una grande mole di documenti su tavolette di argilla con caratteri cuneiformi.

Un Sigillo accadico del III millennio a.C, conservato al Vorderasiatische Abteilung, nel Museo di Stato di Berlino, catalogato con la sigla VA/ 2434, raffigura corpi celesti, pianeti, in maniera chiara, un gruppo di undici globi che circondano una grande stella a raggi, il Sole. Si tratta di una raffigurazione del sistema Solare così come lo conosciamo ora, ma i Sumeri lo hanno raffigurato più di 6000 anni fà.

Secondo un noto studioso esperto in lingue antiche, Zecheria Sitchin, autore di molti libri di divulgazione sull’archeologia definita “misteriosa”, (scomparso pochi anni fa), la teoria dell’antico astronauta sarebbe convalidata dalla traduzione di queste tavolette e spiegherebbe l’origine dell’uomo. 

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Le traduzioni di Sitchin, delle tavolette sumere a caratteri cuneiformi, è molto controversa, raccontano di un lontano passato, di viaggiatori provenienti da un pianeta chiamato Nibiru, un pianeta che potrebbe fare parte del nostro sistema solare, che secondo tale traduzione, avrebbe una orbita ellittica molto allungata di 3.600-3.660 anni. Secondo questi antichi testi Sumeri, gli abitanti di questo pianeta, gli Anunnaki, (coloro che dal cielo discesero sulla Terra) avrebbero avuto un ruolo importante nell’evoluzione della civiltà umana e in particolare quella Sumerica. In rete sono stade dette molte cose riguardo a questo, alcune sono vere, mentre altre non lo sono, creando confusione al riguardo, vedremo queste informazione nel dettaglio nei prossimi articoli, al momento farò solo un accenno al riguardo.

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                                                     Va/243, 3.000 a.C

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In sostanza il sigillo Sumerico, mostra tutti i pianeti che conosciamo oggi nel nostro sistema solare, con le giuste dimensioni, (Plutone  è stato declassato dall’astronomia ufficiale, a causa delle sue modeste dimensioni). Un’ altro pianeta quindi si troverebbe oltre Plutone, verso i confini in quella zona che viene definita dagli astronomi nube di Oort, tale pianeta venne chiamato dagli antichi Sumeri con il nome di Nibiru.

Nibiru sarebbe, (secondo la traduzione da parte di Sitchin) un pianeta orbitante intorno al nostro Sole, ma ad una distanza tale che compie un giro completo circa ogni 3.600 anni.

Dalle traduzioni di questi testi a caratteri cuneiforme, scritti più di 6.000 anni fa, si è appreso per la prima volta l’esistenza di questo pianeta supplementare, (più avanti approfondirò questo argomento, visto le inesattezze che girano in rete al riguardo, chiarirò meglio cosa è Nibiru e da dove viene). 

Sempre secondo Sitchin, Nibiru sarebbe un pianeta abitato da antichi astronauti, che i Sumeri chiamavano Anunnaki.

Gli astronomi si accorsero della presenza di pianeti più esterni come Urano e Nettuno, solo a metà dell’ottocento, poiché prima non erano in grado di vederli, ed erano ancora sconosciuti alla scienza moderna, quindi la domanda è: Come facevano i Sumeri a sapere dell’ esistenza di questi pianeti così esterni, da essere poco visibili anche oggi con i telescopi più potenti che esistono ai nostri giorni, migliaia di anni fà? lo vedremo in dettaglio nei prossimi articoli.

Un’altro testo Sumerico il W-B/62, riporta una lista di sovrani divini, questi sovrani erano chiamati gli antichi Nefhilim, descritti anche nella genesi dell Bibbia, sulla terra per la prima volta, secondo Zecaria Sitchin, circa 450.000 ani fa.

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sithchin—————————-             —      Zecheria Sitchin

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               Rappresentazione secondo Sitchin dell’ orbita di Nibiru

La marcia del genere umano in effetti, ha subito accelerazioni e decelerazioni nel corso delle ere, grazie all’intervento di forze esterne, molti li chiamano antichi astronauti, i Sumeri li chiamavano Anunnaki.

Secondo Sitchin la marcia della civilità umana sarebbe passata attraverso tre stadi, separati da un periodo di 3.600 anni ciascuno: Periodo Mesolitico, circa 11.000 anni a.C, quello della ceramica, circa 7.500 a.C, e l’improvvisa civiltà Sumera, circa 3.800 a.C, questo potrebbe spiegare l’improvviso progresso di alcune antiche civiltà, ed i salti evolutivi dell’essere umano,

Il noto studioso non aveva a disposizione tutto il quadro generale che abbiamo oggi, si è avvicinato molto alla verità, criticato da molti, soprattutto dagli accademici, almeno ufficialmente, ma lodato dagli stessi ufficiosamente, per non rischiare di perdere i loro privilegi e le loro poltrone.

La teoria dei giganti o Nefilim ad esempio, non è errata come potrebbe sembrare, anche perché ci sono resti fossili di uomini Giganti ritrovati in ogni parte del mondo, che la scienza ufficiale continua ad ignorare, nascondere, in modo sistematico.

Anche il capitolo sei della genesi nella Bibbia, descrive l’umanità di quel tempo come enorme di grande statura, la decifrazione delle tavolette Sumere, dai cui l’antico testamento della Bibbia è stato ispirato in parte, chiarirebbe, ma solo in parte, non solamente gli strani capitoli dei versi nella Bibbia sui  giganti Nefilim, ma anche la corrispondenza con i dati Sumerici.

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Anche la teosofa Blavatscky, afferma che durante la distruzione finale di buona parte di Lemuria, c’erano ancora i giganti e che le statue dell’isola di Pasqua (circa 30 piedi o 10 metri di altezza), rappresentano in realtà l’altezza dei giganti di quel tempo!

E’ molto curioso come la scienza ufficiale eviti questi argomenti, quando in realtà ci sono prove concrete, che questi giganti sono esistiti.

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Alcune foto di scheletri e teschi giganti, sono state contraffate e messe in rete volutamente per screditare e creare confusione volontariamente, ma questo non significa che siano tutte false e contraffatte.

Come mai si ignorano questi reperti? Addirittura alcuni sono stati fatti sparire, come è successo per alcuni scheletri e teschi ritrovati in Sardegna, mentre i contadini aravano i loro campi, teschi e ossa dalla statura straordinaria. Come mai sono stati sottratti, come testimoniano molti abitanti delle zone dove sono stati ritrovati? Perché non vengono menzionati nei libri di storia, mentre ci si ostina ad attribuire alla civiltà dell’uomo solo un breve periodo che arriva al massimo a 4.000 anni a.C, come inizio della cultura e della civiltà? Perché il pensiero umano deve rimanere entro certi schemi ben delineati, precisi, dentro quei recinti mentali, che se prevaricati lo renderebbero incontrollabile, uno spirito divino, creatore della propria esistenza.

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                                       Un esempio di cosa si trova nei terreni Sardi.

 

 

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giganti 2                   Orma gigante fossilizzata impressa nella roccia in Africa.

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                        Tomba attribuita ai giganti della Sardegna

 

Ma per quanto si faccia, alcune cose non si possono nascondere, come affermano tutte le “leggende” presenti anche nel Purâna indù, riportate anche dai greci come Omero ed Esiodo, basate su ricordi ben delineati anche se sfumati.

Ciò che non condivido della visione di Sitchin è di fatto che, come lui affermava nei suoi libri, l’umanità sarebbe stata creata per essere schiava, da forze Aliene, non credo sia così.

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                Dati Vedici e umanità

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Secondo i dati Vedici, la prossima fase dell’umanità sarà quella di penetrare il velo di maya (intimamente legata al ciclo che stiamo attraversando, una fase di forza, o terzo raggio di Saturno, il Signore del Tempo, che aspetta con la sua falce per spogliare il velo e rivelare queste antiche verità). Capire esattamente quanti anni ha la civiltà umana, (misurabile in centinaia di migliaia di anni e vedremo il perché più avanti), le varie nascite e cadute di antichissime civiltà, di cui non si ha più nemmeno memoria, spinte nella loro evoluzione e poi cadute improvvisamente.

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Ci sono altri aspetti che riguardano eventi spirituali nella storia della Terra, che rappresentano la nascita dell’anima umana, attraverso l’invocazione e l’aspetto di esseri altamente evoluti che hanno intrapreso la semina dell’Umanità (gli esseri di luce o Geni Solari) la loro saggia guida, che l’uomo alla fine ha puntualmente rifiutato.

Questi ‘Kumara’ o ‘Signori della Fiamma emanata, ( esseri di luce) fanno parte di una evoluzione all’interno del nostro sistema Solare-Terra, esseri di un’altro piano di esistenza e non verrebbero da altri pianeti o sistemi stellari, come spesso ipotizzato, ma sono i creatori della vita sulla Terra come noi la conosciamo, anche se la presenza di civiltà esterne c’è sempre stata e ci sarà sempre.

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Secondo i Veda indiani, uno di questi è noto come Sanat Kumara o Melchisidek Biblico, il Signore del Mondo, conosciuto anche come il guardiano, che presiede l’umanità fino a quando l’ultimo pellegrino stanco, otterrà la liberazione da questa prigione chiamata pianeta Terra, (questo essere Divino è riconosciuto dai Cristiani anche come Gesù Cristo).

Secondo la ricostruzione del poema epico indù, il Mahabharata afferma che Atlantide era abitata da semi-dei, (in realtà era una razza precedente alla nostra, evoluta spiritualmente e teconologicamente che si è lasciata corrompere dal male prima di essere distrutta). Raggiunse grandi traguardi nel campo delle arti, civili, delle scienze, dell’astronomia, astrologiche e tecnologiche, ma non si sarebbe evoluta nella corsa della Coscienza, anzi era diventata una minaccia alla sopravvivenza del pianeta Terra, come l’uomo di oggi.

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E ‘stato un momento importante in quanto rappresentava il marchio a metà strada dello sviluppo nella quarta razza umana, dando vita allo stesso tempo, alla nostra attuale quinta razza, (alcuni parlano di quinta-sesta razza, altri di sesta-settima, come i Maya, questo dipende dalla cultura a cui si fa riferimento), nota anche come Ariana, che deriva da Arai.

Il Mahabharata, racconta di un enorme cataclisma globale che ebbe luogo, nel periodo di Atlantide, inondando la maggior parte del mondo, il primo e il più grande dei quattro affondamenti di Atlantide, il quarto e ultimo affondamento sarebbe stato quello di Poseidonia, al di fuori dei cancelli di Ercole, nell’Oceano Atlantico. La Descrizione che fa Platone è databile a 11.000 anni avanti Cristo, come ultimo periodo Atlantideo, descritto anche dalla Blavatscky come avvenuto nel 9.564 aC.

Molti ricercatori in cerca della ‘perduta Atlantide’ basano le loro ricerche sulla sola descrizione di Platone.

La descrizione di Platone si riferisce principalmente al 4° periodo di Atlantide, ed esotericamente ad un altro periodo (due dei quattro affondamenti). Allo stesso modo, quando i ricercatori cercano la (singolare) ‘città perduta di Atlantide’, come descritta da Platone, la trovano in molti luoghi, perché questa descrizione non è solo di una città sommersa, mentre Atlantide era composta da varie isole.

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Ricostruzione di Atlantide vista da un antico artista di Cartagine, riportata da Platone

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Un sacco di queste masse di terra Atlantidee esistono ancora, anche se molte sono affondate sotto l’oceano.

L’affermazione che alcune di queste vestigia passate un giorno potrebbero anche riemergere, è veritiera, poiché la crosta Terrestre si modifica continuamente, come solitamente avviene tra la fine di un ciclo e l’inizio di un altro!

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I sopravvissuti di Atlantide trovarono scampo sulle più alte vette del mondo scampando al diluvio, (grandi alluvioni, grandi maremoti e terremoti con la cadua di un Asteroide), che attraverso un salvatore (Vaivasvata Manu), il Noè del Vecchio Testamento, formarono il nucleo di una nuova umanità. Potrebbe anche essere esistita un’arca fisica, ma credo che sia più un simbolo metafisico per il grembo dell’umanità, in tema di rinascita dell’individuo.

La prova certa è che queste storie sono universali e comuni a tutte le culture e popoli sparsi in tutta la terra, possono essere trovate in tutte le culture, anche se con nomi diversi, culture apparentemente separate dagli oceani. Questi periodi sono profondamente significativi per l’umanità e corrispondono con i Sette Raggi dell’ Astrologia Esoterica, forze che attraverso la risonanza numerica, ci influenzano anche oggi, come allora, alle soglie di una nuova era.

Il mondo di ora sarebbe alla quinta razza, (tra sesta-settima vista da altre culture come quella Maya), l’attuale crisi mondiale, riflette il nostro cammino verso la sesta razza o settima, quella della presa di coscienza e consapevolezza negli anni che verranno.

 

       Accenni al Regno di Shamballa

 

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Shambhala, in Sanscrito, significa Fonte della Felicità.

I Lama tibetani sono fermamente convinti della sua esistenza e lo situano in un punto imprecisato dell’Asia Centrale.

Questo recondito regno sarebbe situato in una qualche località a nord di quello che le scritture buddiste chiamano il fiume Sita e che vari studiosi contemporanei hanno identificato con il fiume Tarim, nella regione autonoma cinese di Sinkiang Uigur. Lungo un’estesa zona scarsamente popolata, dai confini incerti e politicamente instabile, che è tutt’ora uno dei luoghi meno esplorati del pianeta.

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In questa zona sono state trovate delle misteriose mummie bianche di razza caucasica e dalla pelle tatuata (molto simili agli ormai scomparsi Maori di razza bianca della Polinesia) che potrebbero appartenere ad alcuni degli antichi rappresentanti della religione sciamanica Bön, autori delle costruzioni in pietra di cui oggi il Tibet è pieno. Sebbene gli antropologi e gli archeologi siano ancora sconcertati da questo ritrovamento, è probabile che si tratti dei primissimi abitanti del Tibet, dai quali, probabilmente, derivò la dottrina del Kalachakra.

Questo regno si celerebbe, ed è così, in un’altra realtà dimensionale parallela alla nostra secondo l’antica dottrina tibetana, l’invisibile presenza di Shambhala non ha mai smesso né mai smetterà di influire sugli avvenimenti del nostro mondo profano.

Shambhala, secondo quanto narrano i monaci tibetani, appare intimamente connessa alla pratica delle tecniche di meditazione del Kalachakra. Secondo la loro tradizione, furono proprio queste ultime a permettere ai suoi abitanti di raggiungere una peculiare condizione d’invisibilità dal mondo esterno, di cui godrebbero ancora oggi. La teosofa Blavatsky, affermava di aver canalizzato gran parte degli insegnamenti teosofici provenienti da un gruppo di maestri che vivevano in un luogo nascosto, oltre la catena montuosa dell’Himalaya. Tuttavia, l’effettiva localizzazione di questo luogo straordinario ed ignoto restò e resta sempre molto imprecisa, per volontà superiore.

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In passato la posizione fisica di Shamballa sarebbe stata il sud America, probabilmente è stato il luogo fisico di Shamballa ai tempi di Lemuria e più tardi ai tempi di Atlantide.

Forse Shamballa ‘chiuderà il cerchio, come la nuova razza che emergerà, per spostare la sua attenzione verso il prossimo ciclo processionale di altri 26 mila anni, portandola nuovamente al centro del Sud America dove forse era in origine.

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L’egitto è stato depositario e custode della Tradizione misterica del mondo per circa 40.000 anni.

La grande Piramide di Ghiza, esisteva senza dubbio, da molto tempo prima, di quello che afferma la cronologia ufficiale e dell’ antica scienza astronomia Egizia e Maya, proveniente dai sopravvissuti di Atlantide, ereditata poi da altri popoli successivamente.

Altri ricercatori hanno indizi preziosi, come Stonehenge:

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I registri arcaici mostrano che gli Iniziati della seconda razza della famiglia ariana si spostarono da un paese all’altro allo scopo di sovrintendere alla costruzione di menhir e dolmen, Zodiaci colossali in pietra, come città calendario.

La traversata dalla Francia alla Gran Bretagna via terra, può dare un’idea della data in cui tale viaggio avrebbe potuto essere eseguito su terra ferma.

Stonehenge e molte altre costruzioni in Europa sono molto più antiche di come ipotizzato, di decine se non di centinaia di migliaia di anni, erette probabilmente, almeno in parte, attraverso la forza della razza dei giganti. I monumenti megalitici del passato probabilmente sono stati sollevati anche attraverso le capacità dei quei costruttori da un sapere che oggi abbiamo dimenticato, donatoci da altre civiltà.

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Si pensa che la potenza del suono sia stata utilizzata per distruggere la città di Gerico, evento descritto nella Bibbia cristiana, come residuo di un racconto che è arrivato a noi.

In quei tempi (Atlantide) l’uso del suono a livello fisico ed emotivo fu capito e praticato, in alcuni casi utilizzato per fini egoistici. Nella Bibbia si legge che al suono delle trombe, suonando un certo numero di volte dopo un circuito ritmico intorno alle mura di Gerico quelle mura crollarono.

 

Questo fu reso possibile forse dalla conoscenza e dalla scienza del suono, studiando i suoi effetti distruttivi e creativi, (di questo si rese conto anche Nicola Tesla all’inizio del 1.900) conosceva come applicarle, effettuando il fine desiderato. Il ciclo in arrivo ristabilirà quelle leggi eterne e quelle verità che ci hanno portato fin qui, rimettendo in gioco una cronologia irrimediabilmente danneggiata e distorta per sostituirla con una più corretta.

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Nella cultura attuale, pochi hanno voluto avventurarsi oltre, ma questo è il risultato della Grande Illusione che l’Umanità deve ancora trascendere.

 

 Continua….

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Queste informazioni, sono necessarie per arrivare alla consapevolezza verso una nuova coscienza, quindi è indispensabile leggere i primi articoli per un filo conduttore.

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Qualcosa non torna Parte 1

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Qualcosa non torna Parte 2

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Qualcosa non torna Parte 3

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Merkaba il Carro degli Dei.

Qualcosa non torna Parte 3

 

L’uovo di Assuan

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Hai mai sentito parlare dell’ Uovo di Assuan? Ovviamente no, sui libri di storia non troverai mai queste scomode verità, che possono destabilizzare la  versione ufficiale.

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E’ un uovo di struzzo perfettamente conservato, è stato trovato in Nubia, erano molto comuni tra la gente per la conservazione dei liquidi. Questo uovo ha superato i 6.000 anni di età, per arrivare fino a noi con il suo disegno, un disegno rivelatore!

Per essere esatti l’uovo risale a 4.500 anni prima Cristo.

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L’uovo e’ stato trovato nel 1910 ed esposto per la prima volta nel 1997. La datazione e’ stata fatta col carbonio 14, analizzando quello che era rimasto dentro l’uovo.

Sulla datazione non ci sono dubbi, da entrambi i lati dell’uovo sono stati riprodotti tre triangoli, che somigliano molto alla raffigurazione, anzi, sono la raffigurazione delle tre Piramidi di Cheope Chefren e Micerino, (vedi disegno) insieme alla raffigurzione del fiume Nilo.

Un viaggiatore di 6.500 anni fa avrebbe disegnato su quella che era la sua borraccia di allora, il panorama incredibile che si era trovato davanti, se non fosse per il fatto che le tre piramidi a quel tempo non sarebbero dovute esistere! Secondo l’archeologia ufficiale.

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La domanda che nasce spontanea è: Se le piramidi risalgono a non prima del 2.700 a.C., come possono essere state raffigurate da un viaggiatore nel 4.500 a.C.?

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Tra la datazione ufficiale delle piramidi e quelle ritratte sull’uovo, passano più di 2.000 anni di differenza!

L’uovo è stato trovato nelle tomba di un uomo sepolto 4.500 anni prima di Cristo, lo strato geologico corrisponde in modo esatto all’epoca della sua sepoltura, il carbonio 14 ha confermato sia l’età del sito che del guscio d’uovo.

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Nonostante tutto, l’archeologia ufficiale si ostina a trovare conclusioni fantasiose, come questa: Cioè che l’uomo di 6.500 anni fa che ha inciso l’uovo, avrebbe voluto rappresentare delle montagne! Montagne nel deserto!? Capite come ci prendono per i fondelli! Più avanti capirete meglio il perché.

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Guarda il caso proprio tre montagne, non una, o due o quattro, oppure dieci, ma tre e appuntite!

Inverosimile come spiegazione, anche perchè in quella zona desertica per trovare montagne, bisogna risalire ad età geologiche molto antecedentie differenti, risalenti a centinaia di migliaia di anni prima, forse qualche milione.

Non rimane che l’altra e più logica ipotesi, cioè che il disegno rappresenti per forza di cose le tre piramidi nella piana di Giza.

Sotto questa nuova visione con tanto di indizi e prove geologiche, la storia andrebbe riscritta, o per lo meno rivista, le piramidi dovrebbero essere retrodatate di almeno 2.000 anni.

 

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                             Uovo di Assuan datazione 4.500 anni a.C.

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  Uovo di Assuan con la raffigurazione delle Piramidi, datato 4.500 a.C

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 Forte somiglianza e analogia tra il disegno sull’uovo e la mappa vista dall’alto della piana di Ghiza.

 

Come vedi sopra, c’è una forte somiglianza e analogia tra il disegno sull’uovo e la mappa vista dall’alto della piana di Ghiza, insieme al fume Nilo, troppo somigliante per affermare che si tratta solo di una rappresentazione di alcune montagne.

Non possono essere montagne, per il semplice fatto che le montagne non sono così appuntite e non hanno righe orizzontali da farle sembrare a gradoni e con mattoni.

Non credo ci possano essere dubbi sul fatto che la storia dell’uomo è molto più antica di quella che ci raccontano sui libri di storia, anche se la scienza e l’archeologia ufficiale non vogliono ammetterlo, tutto questo ci ricollega anche a fatti che vedremo più avanti e negli articoli che seguiranno.

 

 

l’età della Sfinge

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Lo stesso discorso ovviamente è valido anche per la Sfinge, anzi soprattutto per la Sfinge.

La teoria corrente degli Egittologi ritene che la Sfinge sia stata costruita nel 2.500 a.C dal faraone Cheope, riconosciuto ufficialmente come il costruttore della Grande Piramide.

Recenti test geologi suggeriscono che il tipo di erosione da agenti atmosferici presente sui lati della sfinge, (piogge torrenziali), siano la causa di tali evidenti segni, per cui la Sfinge risalga, o sia stata costruita molto prima di ciò che afferma l’archeologia ufficiale, in un momento in cui tali piogge erano comuni a Ghiza, cioè 10.500 anni a.C.

L’aspetto singolare e le prove evidenti, nei segni di erosione presenti ai lati della Sfinge dimostrano che non è uno monumento qualsiasi, come gli altri monumenti della piana di Ghiza, ma risalente ad un periodo della storia, molto più antica dei soli 4.500 anni attribuitigli.

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            Evidenti segni di erosinone sulla Sfinge da acqua.

 

 

Un altra particolarità molto importante è che la Sfinge, anche se ha la testa di un uomo e il corpo di un leone, corrisponde perfettamente al simbolo zodiacale del Leone. 

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Se notate bene la testa della sfinge, risalta subito agli occhi un particolare, cioè che la testa è più piccola rispetto al corpo! Questo fa sospettare che la testa della sfinge, che ora rappresenta il faraone, sia stata rimodellata.

Il geologo britannico Colin Reader ha affermato, dopo anni di studi, che la testa della Sfinge è stata in tempi antichi rimodellata, e presentava tutt’altro aspetto in precedenza, vale a dire il volto di un leone.

Le sproporzioni tra il corpo e la testa della statua hanno portato i ricercatori ad ipotizzare che il volto del faraone fu scolpito sopra la testa leonina originale.

Si tratta di una teoria che era stata già avanzata dall’egittologo eretico o meglio, alternativo, John Anthony West, ma che mai sinora aveva goduto di un supporto scientifico.

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Colin Reader ha analizzato il tipo di erosione e le tracce sul corpo della Sfinge avvalendosi di uno storico dell’architettura, il Dr. Jonathan Foyle, il quale ha affermato che le proporzioni tra la testa della statua e il suo corpo sono eccessivamente fuori canone, “troppo fuori”, per essere un atto deliberato da parte dei costruttori Egizi, sempre così precisi fin dalle primissime dinastie.

 

Dunque è logico pensare che la testa è stata rimodellata dal suo aspetto originario, che molto probabilmente era quella di un leone. 

Secondo gli esperti, che hanno partecipato alla produzione del documentario The Secrets of Egypt, il fatto che la statua fosse stata realizzata, con un intero aspetto leonino, non deve sorprendere essendo per gli egizi predinastici un forte simbolo di potere.

La conclusione di Reader è che la Sfinge è dunque, molto più antica di quanto vogliono farci credere, anche se Reader mantiene una linea più cauta rispetto a quella del suo collega americano Robert Schoch.

Robert Bauval ha evidenziato come la Sfinge puntasse ad est, nel punto in cui il Sole nel 10.500 a.C. sorgeva all’equinozio di primavera proprio in corrispondenza della costellazione del Leone.

 

Circa 13.000 anni fa, la stella che era in direzione con il Sole nel giorno dell’equinozio di primavera era Regolo.

Regolo è una stella nella costellazione del Leone, che era in perfetto allineamento circa nel 10.800 a.C al 8.100 a.C. Questo periodo è infatti chiamato l’Età del Leone.

La Sfinge era stata costruita per onorare il sorgere del sole all’equinozio di primavera e la costellazione durante l’età del Leone. Per capirne l’età’ bisogna comprendere che ci vogliono circa 25.800 anni all’asse terrestre per completare un cerchio in senso orario, come il movimento di una trottola.

Questo ciclo del nostro pianeta viene indicato come anno platonico, dal nome di Platone, o precessione degli equinozi o Grande Anno cosmico.

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Il ciclo platonico provoca un lento movimento all’indietro della posizione apparente del sole nello zodiaco se visti su successivi equinozi di primavera.

Ci sono dodici costellazioni dello zodiaco che sono state studiate dai Greci, dagli Indù, Persiani, Egiziani, Caldei, Ebrai e astronomi Cinesi. Pertanto l’età del leone è stata designata come la prima metà del nostro Grande Anno Cosmico di circa 25.800 anni.

Ora siamo nell’ Era dell’Acquario, l’Acquario segna il punto del nostro attuale Grande Anno. Edgar Cayce disse molte volte che la Sfinge era stata costruita nel 10.500 a.C ed i sopravvissuti dopo la catastrofe di Atlantide, (cioè i veri costruttori delle piramidi e della sfinge, subito dopo la fine dell’era atlantidea), avevano nascosto sotto di essa una stanza, contenente tutta la saggezza della loro civiltà perduta e la vera storia della razza umana, Cayce profetizzò anche anche che questa, stanza dei ricordi, sarebbe stata riscoperta.

 

Nel 10.500 a.C, l’allineamento dei cieli era con la Piana di Giza, in perfetto allineamento con le stelle. Questo sarebbe il momento astrologicamente parlando, che i misteri dell’antico Egitto sarebbero stati rivelati. La nuova era dell’Acquario riguarda i segreti di quel periodo che potrebbero venire alla luce.

 

Scoperta Piramidi sotto l’oceano Atlantico vicino alle Bermuda

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Questa importante scoperta fatta già qualche decennio fà, ovviamente taciuta dai governi, è stata fatta nella zona del triangolo delle bermuda, dove avvengono avvenimenti misteriosi, accertati e documentati nel corso dei decenni.

Decine di scrittori, registi documentaristi e ricercatori, hanno approfondito i misteri nascosti nelle profondità di questo tratto di mare che è diventato uno dei luoghi più affascinanti della terra.

La scoperta che è stata fatta ha dell’incredibile, sono state scoperte nelle profondità marine della zona, due piramidi gigantesche (che all’apparenza sembrano essere di cristallo), nel fondo del mare dei Caraibi, la loro età e lo scopo sono un mistero per la scienza, ma come abbiamo visto in precedenza, potrebbero essere state costruite dalla civiltà di Atlantidea in tempi molto antichi, in un momento in cui il letto del mare era al di sopra del livello dell’oceano, considerando il fatto che l’ultima porzione di Atlantide affondò circa 12.500-13.000 anni fa circa, ci si può fare un’idea di quanto sono antiche queste piramidi.

 

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0 Prospettiva della stessa Piramide sotto l’oceano, zona triangolo delle Bermuda

 

Quindi in teoria, nuovi orizzonti sembrano aprirsi con questa scoperta, in teoria e non in pratica perchè la scienza ufficiale tace! Queste piramidi sono lisce, così sembra a struttura cristallina.

Considerando la loro posizione, è ragionevole considerare il loro contributo a molte sparizioni misteriose avvenute proprio lì, ora si potrebbe dare una risposta al misterioso viavai registrato fin dal 19° secolo nella regione dell’Atlantico, conosciuto come Triangolo delle Bermuda.

Il subacqueo Ray Brown, dell’Arizona, scoprì originariamente le piramidi nel 1970.

La scoperta fu casuale, durante una immersione Brown mentre tentava di ricongiungersi con i suoi amici sub, intravide svettare dal basso, (visto la limpidezza delle acque in quella zona), una struttura massiccia dal fondo dell’oceano, un oggetto massiccio nero stagliato contro il sole. L’oggetto aveva la forma di una piramide.

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Queste piramidi, (sembra che ci siano almeno due piramidi) sarebbero almeno “tre volte” più grandi di quella di Cheope in Egitto e fatte di un certo tipo di cristallo liscio, questo spiega il fatto che si possano intravedere anche trovandosi a grande profondita, anche con la complicità del’acqua molto cristallina.

Il Dr. Meyer Verlag, oceanografo, ha Riscoperto e verificato l’esistenza delle piramidi, sotto la superficie, con l’uso di un rilevatore sonar.

Ray Brown dice di essere stato in grado di arrivare all’interno di una delle piramidi (con l’ausilio di un mini sommergibile o altro) e di aver sbirciato attraverso i lati cristallini di una piramide, la superficie era priva di alghe e coralli.

La domanda sorge spontanea: Come mai se ne parla solo adesso dell’esistenza di queste piramidi visto la portata della scoperta? Potrebbero esserci molte speculazioni sui veri motivi, ( personalmente credo che stiano preparando la gente ad alcune rivelazioni molto importanti!

Più avanti vedremo quali tipo di rivelazioni! L’esistenza di queste piramidi è stata verificata sia dagli Stati Uniti, che da squadre di immersione Francesi.

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Pare che Brown sia anche riuscito ad entrare almeno in una delle piramidi, grazie all’ausilio di una mini-sommergibile, ed è rimasto affascinato dalle varie strutture e oggetti che ha visto all’interno, a suo dire una stanza della Piramide era ben illuminata, ma non c’era alcuna fonte di luce rilevabile.

Ha cercato di rimuovere una pietra rossa sfaccettata attaccato ad un’asta metallica che scendeva dal centro del vertice, ma non è stato in grado di rimuoverla.

Secondo quanto ha rivelato, a circa quattro metri sotto il punto di questa pietra o gemma rossa, c’era una scultura in metallo, forse di bronzo, a mani aperte, e appoggiata sul palmo di una delle due mani di questa statua, c’era una sfera di cristallo di circa 10 Cm di diametro, rimase sorpreso di poter sollevare la sfera di cristallo facilmente.

Quando lasciò la zona con la strana sfera di cristallo, che successivamente presero alcuni ricercatori, (per occultare le prove), mentre usciva fuori dalla struttura, con la sfera di cristallo nelle mani, Ray Brown ha riferito di aver sentito una presenza invisibile, che lo avvertiva di non tornare mai più.

 

La composizione di una piramide è molto importante, un’apice in cristallo, come nel caso della piramide o delle piramidi scoperte nella zona delle Bermuda, potrebbe notevolmente aumentarne la potenza. Coloro che sono venuti in contattato con questo cristallo trovato da Raymond nella piramide, avrebbe riportato reazioni strane e potenti, come guarigioni improvvise, magnetizzazione di oggetti, sensazioni di caldo e freddo. Ovviamente la verità non ce la diranno mai, quindi possiamo fare solo supposizioni e congetture, anche se i tempi sono ormai maturi per certe rivelazioni.

 

Molto probabilmente queste strutture piramidali cristalline nel centro del Triangolo delle Bermuda, erano e sono state, una sorta di generatore di potenza che forse ha contribuito alla sparizione ed a fenomeni strani nella zona delle Bermuda per decenni, questa ri-scoperta ha scosso gli scienziati di tutto il mondo, ma come al solito tutto tace, e la notizia non verrà riportata dai media.

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bimini

 

La scoperta di una civiltà avanzata che ha utilizzato conoscenze ben oltre le nostre attuali, costruendo strutture piramidali stupefacenti, utilizzando una tecnologia molto più avanzata della nostra è molto scomoda al sistema imperante……

Continua……

Come puoi comprendere tutto è collegato, anche se presente e passato scorrono in un unico istante, in un eterno presente, il nostro vero passato giace nelle profondità delle nostre memorie ataviche, e nel fondo della Terra. Questa Madre cosmica che sa essere tanto generosa con l’uomo, ma sa anche castigare se è necessario, tanto è vero che non esiste quasi più memoria di queste lontane civiltà, ormai perdute nella notte dei tempi passati.

Tutto è connesso, più avanti vedremo come  e perché.

 

 


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Qualcosa non torna Parte 2

 

Voglio esporre aspetti controversi della storia ufficiale, sul percorso dell’essere umano su questo pianeta, questi aspetti molto importanti, emergono con tutta la loro forza, dal lavoro di ricercatori indipendente, di chi opera in modo onesto e sincero, facendo affiorare una verità scomoda, ma che va presa seriamente in considerazione.

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La scienza ufficiale sta cercando in tutti i modi di eclissare e ignorare queste prove e questi fatti.

 Il primo problema che si presenta è il Tempo (Kairos), le datazioni applicate alla storia umana, i cicli della storia usati dagli antichi nelle loro tradizioni, come la civiltà indù, egizia e maya, non combaciano affatto con la versione storica ufficiale, nelle discipline accademiche come l’archeologia, l’antropologia, la geologia, l’elenco sarebbe lungo…

 

 

IL PAPIRO REGIO DI TORINO

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Il Papiro Regio di Torino, risale alla XII dinastia cioè XIII secolo a.C. circa, questo papiro riporta i nomi dei re dinastici dell’antico Egitto, a fianco del nome di ogni re c’è la durata del regno, il livello della piena annuale del Nilo, ed altre informazioni che erano evidentemente ritenute molto importanti. Prima dell’elenco dei re dinastici, il papiro riporta anche altri due periodi, uno relativo a 10 neteru (divinità) che sarebbe durato in tutto 23.200 anni, ed un secondo periodo nel quale avrebbero regnato gli Shemsu Hor i compagni di Horus per 13.420 anni.

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Un totale di 36.620 anni, ai quali vanno aggiunti gli anni di regno dei re dinastici riconosciuti ufficialmente, un periodo complessivo di 40.000 anni circa. Per qualche motivo vengono presi in considerazione solo i regnanti a partire dal 3.000 a.C in avanti e il resto viene bollato come mitologia.

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LA AEGYPTICA DI MANETONE

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Manetone era un sacerdote Egizio vissuto nel III secolo a.C., al quale il secondo regnante della stirpe dei Tolomei chiese di stilare una storia del suo paese, scritta in greco.

A noi non è arrivata nessuna copia del lavoro di Manetone, sono arrivati solo gli stralci copiati da storici di epoche successive, dal cui confronto si è cercato di risalire al testo originale.

Anche Manetone, come le altre fonti originali, prima di iniziare l’elenco dei re “storici”, riporta informazioni relative ad un periodo nel quale avrebbero regnato i semidei e poi i Re Horus, per un periodo di 13.130 anni, seguiti da un lungo elenco di re pre-dinastici per altri 13.777 anni, un totale di circa 27.000 anni prima di Menes, il primo Re della I dinastia secondo la tesi ufficialmente riconosciuta. L’elenco attribuito a Manetone continua con un elenco di re raggruppati in trenta dinastie, divise in tre parti separate da periodi intermedi. La storia Egizia di Manetone termina nel 332 a.C., data della conquista dell’Egitto da parte di Alessandro Magno.

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piramidi

 

Ovviamente vengono prese in considerazione solo le dinastie che partono dal 3.000 a.C in poi, il resto seconda l’archeologia ufficiale sarebbe solo mitologia. La Blavatsky, ha fatto alcune osservazioni per quanto riguarda la scienza del suo tempo alla fine del 1800 e dice a questo proposito:

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“Purtroppo, le dinastie e le piramidi hanno subito la sorte dei periodi geologici, le date sono arbitrarie, dipendono dai rispettivi capricci degli uomini di scienza, basandosi solo sullo stile artistico.

Nella unità di misura utilizzata, le statue di diorite, sono simili a quelle dei costruttori delle piramidi egiziane della terza e quarta dinastia.”

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Se il ciclo di precessione di 25.920 anni era bene noto agli antichi, deve essere stato studiato e anche vissuto!

Figure storiche e filosofi come Pitagora, Platone, hanno vissuto in tempi che, anche se relativamente recenti, erano comunque in contatto con un antico sapere dimenticato. Questi grandi pensatori e filosofi, sono figure riconosciute e rispettate in molti campi, ma volutamente resi indipendentemente l’uno dall’altro.

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Autori moderni hanno ignorato dati importanti a loro disposizione nelle loro discipline, come quelle Indù e Maya per misurare il tempo.

L’utilizzo dell’astronomia per la datazione, non pensa o non vuole andare oltre di un solo ciclo di precessione, cioè oltre i 25.920 anni, su decine o addirittura centinaia di cicli di precessione, mentre questo potrebbe ristabilire in modo più corretto l’orologio del tempo. Quando gli esperti parlano di allineamenti tra templi sacri e piramidi con le stelle, si riferiscono a cicli di precessione.

Ci sono prove inconfutabili di documenti egizi che abbracciano circa 87.000 anni di storia, i calcoli indù coprono quasi 850 mila anni!.

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I sacerdoti Egizi afferma Erodoto, dicevano che il Polo della Terra e il Polo dell’eclittica in precedenza coincidevano.

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ciclo Terra

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Fu l’astronomo greco Ipparco (II sec. a. C.) a scoprire che gli equinozi si spostano, anche se molto lentamente, lungo l’eclittica.

Questo movimento prende il nome di precessione degli equinozi ed è dovuto al fatto che l’asse terrestre si muove descrivendo un cono nello spazio in un periodo di 25.800 anni.

La precessione degli equinozi ha grande importanza poiché con gli equinozi si spostano anche le stagioni. A causa della precessione ogni anno le stagioni iniziano circa 20 minuti prima di quanto dovrebbero: con il passare dei millenni, perciò si invertono.

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Gli indù hanno dimostrato un’ottima conoscenza dell’ Astronomia che va oltre i 25.000 anni nel passato, passando attraverso il Grande Diluvio che è nella memoria storica di tutti i popoli della terra attraverso una leggenda comune, questa leggenda afferma che le acque sommersero le ultime porzioni di una vasta terra che richiama la descrizione di Atlantide, secondo questi antichi testi avvenne molte migliaia di anni fa, alcuni si spingono sino a 850.000 anni fa, personalmente credo che questo evento sia avvenuta circa 13.000 anni fa. Questi antichi testi affermano che ci fu la seconda delle quattro grandi inondazioni della civiltà di Atlantide e fu anche il momento della partenza dal sud dell’India da parte di coloro che sarebbe diventato il futuro popolo Egizio e Maya.

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pir. Maya

                                              Piramide Maya

Piramide Egizia

                                                            Piramide Egizia

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La Piramide Maya e quella Egizia, sono separate da migliaia di km dall’oceano Atlantico, ma hanno le stesse identiche misure del perimetro, che forma la loro base, può essere solo una coincidenza, come afferma l’archeologia ufficiale?

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PIr. in tutto il mondo                                 Piramidi sparse in tutto il Mondo

 


Abbiamo piramidi sparse in tutto il mondo, questo attesta che in un remoto passato c’è stata una civiltà ed una conoscenza comune in tutto il mondo, a tutti i popoli, senza ombra di dubbio, ma per l’archeologia ufficiale è solo una coincidenza! Informazioni sui cicli antichi derivano in particolare dai Veda e simili, da scritture indù come il Mahabharata, che descrive il nostro intero sistema solare a circa metà percorso nella sua evoluzione e pone l’evoluzione della coscienza umana, come un processo iniziato in tempi antichi, molte decine se non centinaia di migliaia di anni fa.

Ci sono molte altre piramidi sparse in tutto il mondo ignorate dalla scienza e dalla archeologia ufficiale:Antica Piramide Bosniaca sepoltaAntica Piramide Bosniaca

                      Antica Piramide Bosniaca sepolta dalla vegetazione

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 Sono state ritrovate molte piramidi anche in Cina, quella che vedi sopra si trova in Bosnia, si stima che abbia decine di migliaia di anni.

Molti intervalli di tempo sono legati a cicli antichi chiamati yuga, che si svolgono all’interno di cicli più grandi del Manvantara.

Tutti i cicli hanno luogo in misura minore, entro il tempo di vita dei così detti sette assi principali, in un raggio di tempo d’azione di gran lunga più vasto, con le varie evoluzioni del pianeta stesso.

In le origini segrete della razza umana, con maggior dettaglio, viene delineato il fatto di come la visione del mondo è stata costruita, all’interno del tempo che ci è stato concesso, essenzialmente come sviluppo della coscienza umana.

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La tradizione indù risulta essere la più antica, in quanto costituisce la prima razza, della quinta attuale, quella esistente ora, erede dell’ antica conoscenza Atlantidea.

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L’umanità non conosce, (gli viene nascosta) le sua vera origine, per diversi motivi:

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1. Ha mancanza di conoscenza circa l’origine e lo scopo dell’anima e dello Spirito Umano.

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2.Non ha un tempo preciso da cui partire, col quale fare i conti e misurare la storia.

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3.Si barrica (volutamente e inconsciamente a causa del condizionamento) dietro una cronologia molto breve che vorrebbe spiegare il percorso dell’ intera razza umana, il che diventa una situazione assurda. Quasi nessun ricercatore utilizza questo antico tesoro di materiale che ci arriva dall’antica India, a parte alcune eccezioni. Michael Cremo nel suo libro, Archeologia Proibita, prende la durata dei cicli in modo letterale, ha mirabilmente sfidato l’establishment scientifico attraverso i suoi numerosi reperti.

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Se si considera che circa 500 anni fa si pensava, che il Sole orbitasse intorno alla Terra, ora questa l’illusione è stata completamente eliminata e trascesa.

Eppure, nonostante tutti i progressi scientifici sorprendenti da allora l’espansioni della conoscenza umana, per quanto riguarda la vera storia della Terra si trova ancora in un’ epoca medievale.

Considerando cicli di tempo molto lunghi, 500 anni non sono che un batter d’occhio.

 

 

Continua….

 

Qualcosa non torna Parte 1

 

 

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Enorme Piramide sotto il Mare del Portogallo La Marina sta indagando

Underwater-pyramid Azores Portugal

Sopra, interpretazione artistica della reale piramide sommersa nei pressi del Portogallo

La Stampa portoghese ha riportato la scoperta di una grande piramide sotto l’oceano, fatta da Diocleziano Silva tra le isole di São Miguel e Terceira nelle Azzorre del Portogallo. Secondo le dichiarazioni rilasciate, la struttura è perfettamente squadrata e orientata verso i punti cardinali.

Le stime attuali ottenuti utilizzando la tecnologia digitale GPS rivela una altezza della struttura Piramidale di 60 metri con una base di 8000 metri quadrati. L’istituto idrografico della Marina portoghese ha attualmente il compito di analizzare i dati per determinare se la struttura è artificiale.

La piramide è perfettamente sagomata e apparentemente orientata verso i punti cardinali”, ha detto Silva Diário Insulare, del giornale locale.

La piramide è stata trovata in una zona del medio Atlantico, sommersa circa 13.000- 20.000 anni fa. Considerando che questo periodo corrisponde più o meno al periodo dell’ultima glaciazione, dove lo scioglimento dei ghiacci èiniziò circa 2.000 anni prima. Qualunque sia la civiltà, (scommetto sui resti di Atlantide) umana o non, esistente sulla Terra prima della glaciazione, potrebbe essere la civiltà responsabile della costruzione di tale piramide.

Mentre la marina portoghese ancora non ne ha determinato le origini, molti potrebbero chiedersi perché questa scoperta, avvenuta alla fine del 2012, non è stata riferita prima, a voi la risposta.

Certamente il NOAA che studia l’attività vulcanica nell’area della piramide avrebbe scoperto la piramide attraverso le immagini sonar, in quanto la zona è fortemente studiata a causa dell’attività vulcanica. Quindi il NOAA, o nasconde ciò che ha trovato, oppure la piramide in realtà non esiste, escludo la prima ipotesi, data l’autenticità del ritrovamento.

azores pyramid portugal

Sopra, la piramide effettiva, come scansionata con il dispositivo ad alta tecnologia

Per supportare ulteriormente l’idea che questa piramide potrebbe essere stata costruita da una, o diverse civiltà, gli archeologi dell’Associazione di ricerca portoghese hanno recentemente scoperto prove sull ‘isola di Pico, che suggerisce la loro convinzione che civiltà umane, erano insediate nella regione delle Azzorre prima dell’arrivo dei Portoghesi già migliaia di anni prima.

Ad oggi, non si conosce ancora, ufficialmente, chi sia il creatore dell’arte rupestre trovata su queste isole, ma la piramide ritrovata sotto l’oceano, potrebbe fornire una spiegazione. Questo ritrovamento è una ulteriore prova a conferma dell’esitenza passata del famoso continente sommerso di Atlantide nominato anche da Platone.

azores pyramid atlantisQuesta zona di Oceano, potrebbe essere una porzione del continente sommerso di Atlantide?  A mio parere si.

Ecco nel video sotto, il rapporto sulla notizia in portoghese con sottotitoli in inglese per coloro che desiderano esaminare l’autenticità della scoperta e delle dichiarazioni:

Le Azzorre sono una regione interessante in quanto sono una catena di nove isole vulcaniche in tre gruppi principali che si trovano a circa 930 miglia a ovest di Lisbona. Sono tutti situati intorno le linee di faglia tra il Nord America, Eurasia e placche tettoniche Africana. Un luogo interessante per il ritrovamento di una piramide, viste le qualità energetiche  che spesso si associano alle piramidi.

Questo video illustra alcuni bit di informazioni interessanti che riguardano l’autenticità della storia e la posizione del ritrovamento, visionando alcune mappe della zona interessata..

È importante notare che le coordinate esatte della piramide “guarda caso” non sono state rilasciate! Si ritiene che ci possano essere ulteriore scopertae di almeno altre 2 piramidi in zona, (ovviamente i media italiani tacciono o si occupano di altro) come le immagini suggeriscono, ci potrebbe essere un collegamento di progettazione con le piramidi costruite in Egitto come in tutto il resto del mondo.

I collegamenti stupefacenti tra gli Inca e la cultura egizia

Gli antichi egizi (Africa) e la civiltà pre-Incas/Incas (Sud America) si sono evolute ai lati opposti del globo.

Secondo l’archeologia ufficiale, non sono mai state in contatto. Anche se questo può essere vero, devono comunque avere necessariamente avuto una origine comune. Entrambe le culture “misteriosamente” possedevano la stessa sorprendentemente, direi identica, arte antica, come l’architettura, il simbolismo, la mitologia religione compresa.

Studiosi di epoca vittoriana, di fronte a questo enigma, hanno concluso che entrambe le culture devono essere state figlie di una stessa civiltà comune, che poi si è divisa e sparsa su tutta la Terra, cioè dalla civiltà Atlantidea.

Oggi, i paralleli egizi/Inca, sono ostinatamente ignorati dagli studiosi occidentali, in alcun casi anche soppressi.

Sono molte le analogie sconcertanti irrisolte, che collegano gli antichi Egizi e gli antichi pre-Incas/Incas, anche se separate dall’oceano Atlantico.

01 inca egypt connections

Entrambe le culture hanno ereditato la stessa alta sapienza dalla stessa fonte, da una “civiltà madre” ormai perduta nella storia, anzi direi ignorata.

Gli studiosi vittoriani chiamarono questo comune genitore delle due civiltà “Atlantis”, o Atlantide, come fu definita da Platone. Oggi, “l’establishment” degli studiosi rifiuta, non a caso con particolare ostilità, l’idea che sia esistita la civiltà di Atlantide, mentre sono evidenti i paralleli di queste due civiltà, editarie della cultura Atlantidea, come quella Egizia /Incas e Pre-incas, ma l’ evidente collegamento viene ignorato.

Eppure questi stessi paralleli non furono ignorati dagli studiosi vittoriani, come mai?

Infatti, le più brillanti menti scientifiche del passato credevano che Atlantide fosse stata una civiltà reale, ed ecco il perché:

1.Piramidi

02 inca-egyptian-pyramids

Sia gli Egizi che gli Incas/Pre-Incas, costruirono piramidi di pietra e piramidi allineate con i punti cardinali.

2. Mummie

03 Egyptian inca-mummies

Sia gli Egizi che gli Incas/Pre-Incas … mummificavano i loro morti, a simboleggiare la vita dopo la morte. Le mummie furono sepolte dentro le piramidi, (esclusa quella di Cheope in Egitto, per altri motivi) spesso con offerte di cibo e oggetti personali. Entrambe le culture credevano nella vita oltre la morte.

3.Mummie con le braccia incrociate

04Egyptian-Inca-mummies-crossed-arms

In entrambe le culture, sia gli Egiziani che gli Incas/Pre-Incas, venivano deposti con le braccia incrociate, un costante rituale, per mostrare lo stato di “equilibrio” a simboleggiare lo spirito dell’ uomo che lascia il corpo fisico, dopo aver vissuto una vita terrena equilibrata. Le braccia incrociate quindi indicano gli opposti equilibri, sinistra-destra o dualismo.

4. Maschere Funebri d’Oro

05Egyptian-inca-gold-masks

Sia gli Egizi che gli Incas / PRE-Incas … collocavano maschere d’oro sul viso dei loro morti, a simboleggiare il loro entrare di nuovo nell’eternità, “l’altra parte” del velo, la casa più alta nei cieli, che è eterna e spirituale, a differenza di quella terrena, che è temporanea e fisica. Questo trasmette anche in senso alchemico l’idea che, mentre erano qui, queste anime eterne assunsero la guida in forma umana, trasformandola in oro.

5. Collane con animali antitetici

06Egyptian-Inca-animal-necklaces

In entrambi i casi gli egizi e gli Incas/Pre-Incas, adornavano i loro morti con collane d’oro le cui estremità sono formate da teste di animali gemelli, rivolti verso l’esterno, a simboleggiare il nostro potere interiore, che può aiutarci al passaggio da uno spirito collettivo animale ad umano. Questa trasformazione è il simbolo del passaggio, della trasformazione interiore della coscienza, ciò che l’alchimia definisce con trasmutazione, il passaggio dal piombo all’oro, ma in senso evolutivo, non materiale.

6.  Costruzioni in pietra Simile

07

Gli antichi Egizi e gli Incas/Pre-Incas, hanno costruito muri in pietra molto simili nel dettaglio, persino le escrescenze nelle pietre, I rigonfiamenti nell’intaglio sono simili, (vedi foto sopra).

Come si può spiegare questo, se non attraverso una origine comune?

7. Precisione e pietra

08egyptian-inca-precision-stonework

Gli antichi Egizi e gli Incas/Pre-Incas, creavano tagli di pietra molto precisi e molto simili nelle loro mura, tali che un pezzo di carta non può penetrare tra le pietre. Anche questo per le due civiltà simboleggia il tentativo di ottenere la perfezione, o la vicinanza alla perfezione, cercando di portare l’essere umano, più vicino alla nostra casa spirituale celeste e alla eterna fonte.

8.Porte Trapezoidali

09trapezoid-FINAL

Entrambe le civiltà Egizie e Incas/ Pre-Incas, costruirono portali a trapezio, a significare il progresso spirituale verso l’alto. Il trapezio è simile a un triangolo, che denota ascensione e trascendenza spirituale. Il portale trapezoidale viene utilizzato da molte culture antiche. Si riferisce ad una sorta di umanità futuristica, condizione umana già verificatasi in un lontano passato, quando la gente era calma e avevano raggiunto il nirvana, questo portale è il simbolo della saggezza che viene dall’alto, una tempo posseduta dai nostri antenati.

10egyptian-inca-trapezoid-door-snakes

Sia gli Egizi che gli Incas/Pre-Incas, inserivano dei serpenti in modo simmetrico sopra l’ingresso trapezoidale delle porte dei loro templi. L’idea di bilanciare le energie opposte è ben rappresentata, tramite questi animali gemelli, in pose simmetriche equilibrate. Questa immagine degli “opposti bilanciati” sembra essere “l’idea” che viene insegnata all’interno dell’edificio, entrando attraverso queste porte.

9.Teschi Allungati

11Egyptian-inca-elongated-skulls

Entrambe le civiltà Eglizi Incas/Pre-Incas, allungavano i loro teschi e quelli dei loro figli, per affinare i loro sensi e migliorare la visione spirituale.

Questa pratica apparentemente bizzarra, non ha fatto sollevare le sopracciglia degli studiosi moderni, o non così tanto come si dovrebbe.

10.Gli Obelischi (con geroglifici)

12Egyptian-inca-obelisks

Gli antichi Egizi e gli Incas/Pre-Incas, hanno costruito ed eretto obelischi sacri come dispositivi di profondo potere maschile, simboleggiando la fertilità, la nascita, la longevità, la forza. Avevano grande riverenza per gli obelischi: erano tra i luoghi più venerati.

11.I Templi a prova di terremoto.

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Entrambe le Civiltà Egizia Incas/Pre-incas, hanno costruito edifici antisismici utilizzando lo stesso design inclinato verso l’interno, che ha resistito alla prova del tempo.

12.La Religione Solare

14egyptian-inca-solar-symbolism

Egli e Incas/Pre-Incas, hanno usato il simbolismo solare come parte definitiva della loro religione, in modo quasi identico. In Egitto la divinità solare era Ra, in Perù la divinità solare era Inti. In entrambe le culture, la divinità solare, il Sole, è un simbolo dell’anima. Un eterno Sole divino. Significa che ognuno di noi in quanto è anche spirito, è parte di quel Sole Divino, e che volontariamente siamo incarnati nella materia, anche se ora abbiamo una sorta di amnesia del nostro vero Sé spirituale, perdendo temporaneamente la strada di casa.

13.Parallelismi del Simbolo Solare

15egyptian-inca-parallel-solar-symbols

Egizi e Incas/Pre-incas, usavano divinità animali in pose simmetriche, fiancheggiando un emblema solare centrale. Proprio come il sole stabilisce un perfetto equilibrio tra inverno ed estate, il freddo e le stagioni calde estreme, quindi è fondamentale per i nostri soli interni (il Sole simboleggia la nostra anima eterna , cioè il nostro Sé) per equilibrare le nostre energie positive e negative, esortando a tenere a bada, gli istinti, gli appetiti di varia natura ecc.. al fine di rimanere in equilibrio e in armonia con la natura.

14. Animali sulla fronte.

16Egyptian-inca-animal-on-forehead

In entrambi i casi, Egizi e Incas/Pre-Incas, usavano motivi decorativi da inserire sulla fronte, per evocare il potere del Terzo Occhio.

Entrambe le culture avevano capito e sapevano, che possiamo creare uno stato di trance in cui possiamo “risvegliare” il nostro occhio interiore, o Terzo Occhio, un simbolo spirituale di illuminazione, esistente all’altezza della fronte, nell’intraciglio, come espressione della Ghiandola Pineale, esattamente dove l’animale attraversa i due mondi, immanente e trascendente.

15. Croce Simbolo (Chakana/ Ankh)

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Eglizia e Incas/Pre-Incas, usavano motivi costruttivi a gradini, a simboleggiare la graduale ascesa dell’iniziato, il suo viaggio da uomo inferiore ad asceso. Come Roma non fu costruita in un giorno, allo stesso modo, non troverete il vostro “Cristo dentro” o il “Buddha dentro” in un giorno. L’ascensione richiede tempo e impegno.

16. “Il Trittico” Templi a tre porte (Indica la Stessa Religione)

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Egizi e Incas/Pre-incas, costruirono gli stessi templi con un motivo Trittico. Il design Trittico è un fenomeno architettonico mondiale che abbellisce le facciate dei templi, e che simboleggia la stessa religione universale praticata in tutto il mondo antico. La religione si basa sullo stesso “equilibrio degli opposti”.

Le porte doppie esterne simboleggiano gli opposti (lato sinistro/destro, o temporanea poca consapevolezza dell’esistenza) mentre la porta centrale simboleggia il punto centrale dell’eternità, o Sé superiore centrato ed eterno).

Lo stile Trittico fu poi ereditato dai costruttori di cattedrali gotiche, i dalla massoneria.

17. Le chiusure metalliche

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Le due Civiltà, Egizia e Incas/Pre-Incas, scolpivano pietre che venivano strettamente legate e montate con l’uso di fermagli metallici.

Quali sono le probabilità che questa tecnica si sia evoluta, in migliaia di anni di evoluzione umana, nello stesso esatto periodo di tempo dalle parti opposte del globo?

18. Il Dio Icon

20Egyptian-inca-staff-god

Entrambe Egizi e Incas/Pre-Incas veneravano il Dio Icon, che è niente di meno che il crocifisso perduto dell’antica religione universale, non ancora documentato dagli studiosi. il simbolo del Dio Icon si trova ovunque in tutto il mondo antico, simboleggia l’essere umano perfetto.

19. Il Perfezionamento, degli edifici obliqui (a prova di terremoto)

19Egyptian-inca-buildings-parallel

Entrambi, sia Egizi che Incas/Pre-Incas, costruirono edifici simili, tombe inclinate e templi verso l’interno.

20.Bare e antropoide

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Egizi e Incas/Pre-Incas, facevano bare antropomorfe ai loro defunti, progettate per il dio locale o l’eroe, che aveva sfidato la morte e che aveva vissuto per raccontarlo, come esempio da seguire, poiché noi tutti dobbiamo sfidare la morte (alla fine) per cercare e trovare la vera eternità.

21.Terzo Occhio o Cerchio Solare sulla fronte

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Egizi e antichi Incas/Pre-Incas, raffiguravano il cerchio sulla fronte dell’uomo, indica dove è il Terzo Occhio. In seguito, secondo la mitologia greca e romana, fu accostato ad una razza primordiale di giganti, ognuno con un solo occhio in mezzo alla fronte.

22. Immagine Solare associata al cerchio a simboleggiare il Terzo Occhio

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Egizi e Incas/Pre-Incas, decoravano il Terzo Occhio o con il cerchio, simboleggia l’immaginario del sole. Il Sole o Logos Solare, è come un occhio nei cieli, molte antiche civiltà raffiguravano il sole come un occhio, non solo gli egizi o gli Incas.

23.Simboli occhio unico

23Egyptian-inca-third-eye-suns

Egizi e Incas/ Pre-Incas, usavano associare, e raffigurare il Sole, ad un cerchio, o ad un occhio e viceversa. Entrambe le culture sapevano che il singolo Occhio o Terzo Occhio della Mente, vede il Sole interiore (Spirito interno).

24.Architettura megalitica

24inca-parallelsEgizi e Incas/Pre-Incas, costruirono i loro templi più importanti con pietre massicce ognuno del peso di centinaia di tonnellate.

25. Barche Reed

25Egyptian-inca-reed-boats

25.Entrambi Egizi e Incas/Pre-Incas, hanno costruito imbarcazioni di canne parallele.

26. Divinità Galleggianti

26Egyptian-inca-floating-gods

Egizi ed Incas/Pre-Incas, raffigurando divinità galleggianti.

27.Simboli fallici

27Egyptian-inca-phallic-symbols

Sia gli Egizi che gli Incas/Pre-Incas, raffiguravano con simboli fallici, associati la fertilità.

28.Spirali

28Egyptian-inca-spirals

Egizi e Incas/Pre-Incas, raffiguravano spirali per simboleggiare il nostro ingresso e l’uscita da mondi spirituali, a quelli materiali, mondi che comprendono entrambi i lati del nostro eterno essere.

29.Elaborati templi

29Egyptian-inca-elaborate-temples

Sia gli Egizi che gli Incas/Pre-Incas, progettavano costruzioni e templi dall’aspetto molto simile.

30.Serpenti simmetrici e bilanciamento

30Egyptian-inca-symmetrical-serpents

Egizi e Incas/Pre-Incas, usavano la simmetria in gran parte della loro arte, il bilanciamento sinistra-destra. Il serpente spesso era usato in pose simmetriche.

31. Artigianato da Maestro

31Egyptian-inca-master-craftsmen

Egizi e Incas/Pre-Incas usavano stili molto simili, per lavorare la pietra.

32. Arte e Simmetria

32Egyptian-inca-similar-art

Entrambi le culture, Egizia e Incas/Pre-Inca, si sono concentrate in modo molto simile sulla simmetria e sul simbolismo definito esoterico.

33. Geroglifici e Arte

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Egizi e Incas/Pre-Incas raffiguravano la divinità solare come un cerchio con un punto nel mezzo, che era anche un simbolo del Sé in entrambe le culture.

Le prove dell’esistenza di una antica civiltà che in un tempo remoto univa tutte le culture del pianeta, cioè il perduto continente di Atlantide è una realtà.

Le civiltà degli Incas ed Egizia ne sono la prova, poiché davvero e profondamente simili. Dopo aver scoperto molti di questi parallelismi, gli studiosi vittoriani credevano che le due culture fossero figlie della stessa cultura ancestrale, cioè quella cultura Madre che Platone chiamava Atlantide.

Platone e alcuni storici classici, credevano all’esistenza di Atlantide, che questa antica civiltà sprofondò nell’oceano Atlantico, a seguito di una catastrofe, lasciando alle sue spalle avamposti su entrambi i lati dell’oceano Atlantico, conservando la cultura d’origine. Ne gli Egizia né gli Inca era in contatto l’uno con l’altro, ma tuttavia entrambi condivisero un patrimonio comune. Gli studiosi occidentali e le istituzioni accademiche hanno gravemente ignorato tutto questo, ma nel prossimo futuro non potranno più farlo, perché tutto sarà più chiaro e si paleserà apertamente.

Peggio ancora, stanno sopprimendo le prove che circondano tutto questo, (forse perché i poteri forti conoscono bene tutti questi paralleli, che porterebbero alla vera origine di tutte le civiltà, dell’umanità). Dobbiamo ricordare che questi paralleli egizi/Inca erano semplici da comprendere, come lo fu in passato per gli studiosi vittoriani.

Da queste prove, possiamo vedere come i paralleli, non solo sono stati ignorati dalle istituzioni accademiche occidentali, ma in molti casi addirittura soppressi.

Esiste un preciso Cover-Up accademico. Molti Archeologi e Storici fondamentalmente sono persone oneste e laboriose, svolgono un compito estremamente faticoso, come scovare reperti del nostro antico passato.

Il vero problema è che sono bloccati, in un particolare paradigma che vede la nostra società come l’apice e il culmine della storia umana, e non c’è niente di più sbagliato!

Essi considerano la storia come un processo evolutivo lineare, da uomo delle caverne alla civiltà altamente tecnologica di oggi, che nelle loro menti è quella “suprema”.

Sono al 100% bloccati in questa idea “evolutiva” di come, secondo loro, funziona la storia, e quindi è molto difficile per loro accettare che nel profondo passato remoto esisteva una civiltà o una Età D’oro dove erano molto più avanzati di noi, sia spiritualmente,  psicologicamente e tecnologicamente, e che erano in grado di fare cose che noi non possiamo fare neanche con i mezzi più moderni. L’evoluzione culturale è la lente attraverso cui vediamo la nostra realtà,  che ci fa respingere qualsiasi prova anomala, cercando di trovare spiegazioni plausibili per qualsiasi prova che non vive o non coincide con questo tipo di realtà.

C’è anche da dire che la professione dell’accademico e dello studioso è un lavoro, che fa parte di una più ampia struttura. Se si vuole ottenere un lavoro come “studioso” o “accademico”, chi vuole vedere pubblicati i propri lavori, o vincere borse di ricerca, o avanzare di carriera nella professione, è assolutamente necessario acquisire una “certa mentalità”, il che significa acquistare un certo paradigma.

Se non si acquisisce quel tipo di “mentalità”, (anche se è palesemente contro ogni buon senso) non sarà possibile essere assunti, e non si potrà fare oltre. Questo è il semplice motivo per cui la ricerca non va avanti, al contrario viene sempre più controllata e manipolata.

Ma controllata da chi? E perché?.  Il Governo invisibile, controlla le principali istituzioni accademiche, i mass media, come gruppo elitario notevolmente ricco costituito da potenti famiglie, riesce a nascondersi con successo, insieme alle verità storiche e spirituali del nostro antico passato. L’obiettivo di questo gruppo è quello di mantenere un sistema globale segreto di tirannia economica e politica che i loro antenati stabilirono più di un secolo fa, una volta era chiamato il “governo invisibile” di influenti leader americani, ora è molto meno invisibile, anzi, non lo è più.

Più specificamente, questa élite nasconde il fatto che una volta esisteva una civiltà altamente sofisticata, “Golden Age” o età D’oro sulla terra, nella preistoria remota. Questa civiltà terminò bruscamente, abbracciando purtroppo valori involutivi auto-distruttivi che la portò alla catastrofe, come stiamo facendo nella nostra epoca, ma lasciando comunque dietro di se una dottrina spirituale potentemente avanzata, che fu poi ereditata dalle civiltà che conosciamo come Egizi, Maya, Atzechi ecc… 

Le prime culture antiche del mondo, praticavano questa dottrina spirituale, o religione universale tramite un processo, che dagli accademici vittoriani era chiamato Iper-diffusionismo.Termine che ha assunto un significato peggiorativo nel 20 ° secolo, da parte dei media dell’establishment e dal mondo accademico moderno.


Iper-diffusionismo: è la teoria secondo cui tutte le culture hanno origine da una cultura Dell’età dell’Oro. Gli Iper-rdiffusionisti non negavano l’evoluzione parallela come originaria da una più antica e grande civiltà nel corso della storia, e che tutte le culture originavano da una sola cultura, mentre oggi si vuole, ad ogni costo, far credere il contrario.

I RESTI DI ATLANTIDE VICINO A CUBA

indexpNelle acque di Guanahacabibes nella punta occidentale di Cuba, a circa mezzo miglio da San Antonio, sono state ritrovate strutture megalitiche in pietra, da Paulina Zelitsky, Ingegnere Oceanico nel maggio del 2001, ne pressi di l’Avana, Cuba. Questa scoperta ovviamente,è passata sotto l’assoluto silenzio dei media, perché si sà,certe cose non si devono sapere.

Queste strutture di pietra megalitiche, sono molto particolari, perché per quanto qualcuno si sforzi, in realtà non sa dare una spiegazione naturale a tale formazione con un processo geologico, dice Manuel Iturralde-Vinent, Ph.D., geologo, del Museo Nazionale di Storia Naturale, L’Avana, Cuba

I ricercatori hanno usato apparecchiature sonar scoprendo a 700-800 metri un altopiano enorme di 20 Kmq, le immagini sono chiare, quello che sembra emergere è uno sviluppo urbano, in parte coperto dalla sabbia. La cosa incredibile è che osservando le immagini dall’alto, risaltano forme che assomigliano a piramidi, strade ed edifici.

Una superficie di 20 km quadrati pulita, costituita da sabbia bianca punteggiata da alte pietre megalitiche e strutture in pietra.

Immagine originale ad alta risoluzione sidescan sonar fatta dalla spedizione EXPLORAMAR nel 2000 diretta da Paulina Zelitsky e Paul Weinzweig, Proprietari, Advanced Digital Communications (ADC) di Victoria, British Columbia e L’Avana, Cuba. (Nell’immagine sul video si nota una struttura artificiale Piramidale).

Per raggiungere il sito sommerso è stato usato un robot con luci e un’apparecchiatura per le videoregistrazioni.

Si sperava di mandarne un’altro sul fondo costruito appositamente ancora più sofisticato del precedente, entro l’estate del 2002, ma a causa del suo “costo” di circa 2 milioni di euro, il progetto è saltato,per alcuni ostacolato.

Non si capisce come mai per gli armamenti non si badi a spese,mentre per una scoperta come questa,che potrebbe riscrivere dalle fondamenta la storia delle civiltà su questo pianeta,sia troppo costosa da affrontare!

Finora, la National Geographic Society continua a manifestare interesse per l’esplorazione, ma ad oggi nessun contratto ufficiale è stato firmato, (così osserva Paulina Zelitsky, ingegnere Oceanico,e suo marito Paul).

C’è solo un invio periodico di piccoli veicoli azionati a distanza per raccogliere piccole rocce, che si trovavano sulla sabbia intorno ai megaliti in pietra, mentre il sito andrebbe scandagliato centimetro per centimetro con apparecchiature più sofisticate.

Alcuni di questi campioni sono stati mandati a Manuel Iturralde geologo-Vinent, Ph.D., che lavora per il Museo Nazionale di Cuba di Storia Naturale a L’Avana. Dal inizio della primavera 2002, il dottor Iturralde-Vinent ha studiato le immagini e videotape prese a mezzo miglio di profondità sul sito, e ha concluso che non è possibile dare una spiegazione del tutto naturale a questa formazione geologica, come evidenziano le grandi rocce a forma rettangolare, che si stagliano su di un vasto campo di sabbia bianca,e che si sviluppa su una superficie di 20 chilometri quadrati.

Paulina Zelitsky descrive le strutture,e spiega che esse sono fatte di granito lucidato,che non si trova nè a Cuba nè nello Yucatan.
Sia Paulina Zelitsky che il dottor Iturralde-Vinent, non hanno una spiegazione su cosa potrebbe essere accaduto al largo dell’isola di Cuba. I campioni recuperati dal fondo hanno alcune incrostazioni di fossili di creature organiche, che normalmente vivono in superficie, non sul fondo dell’oceano.

Questo è molto interessante perché se così fosse, è la prova che l’intera superficie che contiene tali strutture si trovava in superficie, prima di affondare alla profondità di 700 metri.

L’area è stata sismicamente attiva per migliaia di anni. Sul fondo si trovano fratture da cui il magma e cenere vulcanica è venuto fuori. Da queste strutture ,(dicono i ricercatori), siamo stati in grado di delineare una configurazione del terreno affondato, che è molto evidente dalle immagine del fondo dell’oceano. E si possono vedere le baie, con i porti, ed è tutto ad una profondità di 700 e 900 metri. Cosa è successo a livello Geologico si chiede il dottor Iturralde-Vinent ,e altri collaboratori, che non ne hanno alcuna idea,forse la causa è l’attività di qualche vulcano? O uno grande eruzione o una serie di eruzioni? Forse c’è stata serie di eruzioni che hanno creato grandi movimenti tettonici a tal punto che la terra è affondata? Anche Cuba stessa è affondata e riemersa un paio di volte, Ma è stato molto più  tempo indietro, geologicamente parlando!

Questo  evento accaduto molto più di recente, ed ha fatto affondare questa parte di terra, che univa le isole Yucatan e Cuba ,e che poi si sono inabissati. Inoltre, geologicamente e botanicamente in termini di vita organica, Yucatan e Cuba sono completamente identici, Completamente identici! Hanno la stessa pietra calcarea, la stessa vita organica e botanica, e gli stessi animali.

E ‘ovvio che le terre erano unite,e che ora sul fondo dell’oceano,cè una parte di terra che univa lo Yucatan a Cuba. Ma questa terra è affondata a causa di movimenti tettonici che si sono verificati, con terremoti ed eruzioni vulcaniche sono stati accompagnati da movimenti tettonici, e non sono qualcosa che si è mosso dolcemente. I vulcani sono stati accompagnati da una drammatica attività sismica,”dichiarano gli studiosi”.

Il tutto è evidente dal fondo dell’oceano, dove le baie e le linee costiere dell’isola affondarono.

Pensiamo che ci fossero una serie di isole tra Cuba e lo Yucatan, e che questo evento si sia verificato tra i 15.000 anni,e i 50.000 anni fa, quindi l’evento è abbastanza recente geologicamente! Queste strutture megalitiche, o costruzioni,hanno delineazione completamente diversa e indipendente da faglie geologiche, e dalla geologia del terreno sommerso, e dalla geologia dell’isola di Cuba. Come se provenissero da qualche altro luogo,”dichiarano i geologi”.

La pietra che è stata recuperata dal fondo dell’oceano ed è di granito levigato! Mentre tutta la penisola della parte nord-ovest di Cuba, come tutto il resto di questa penisola è di calcare, calcare molto frastagliato.

Le strutture megalitiche di granito,sono totalmente estranee a Cuba,”osservano i ricercatori!” Anche la struttura geologica dello Yucatan è di calcare, non granito! Il granito si trova solo nel centro del Messico.

La struttura sommersa copre 20 chilometri quadrati, ed è piatta, completamente piatta, una enorme campo di sabbia bianca, e nel mezzo di tutto ciò ci sono queste strutture megalitiche che affiorano.

Quale spiegazione scientifica può avere, una piattaforma di terra di 20 chilometri quadrati che sprofonda nell’oceano a mezzo miglio di profondità?

Per capire meglio le implicazioni di questa scoperta,si dovrebbe fare una ricerca più approfondita,ma non si può fare nessun lavoro serio senza un robot che lavora sul fondo dell’oceano guidato dall’uomo, c’è bisogno di stabilità al fine di poter effettuare una perlustrazione delle strutture megalitiche.

Se si ottenesse il robot speciale al costo di circa 2 milioni di euro, si sarebbe in grado di fotografare con una visione migliore il sito, e magari essere anche in grado di perforare qualche struttura e studiarla meglio, entrando anche dentro queste strutture, perché se ci sono alcuni manufatti, devono essere all’interno delle strutture e non fuori.

Se la National Geographic, o un’ altra organizzazione fosse interessata, si potrebbe ottenere il finanziamento, si potrebbe essere in grado di andare avanti a tempo pieno alla ricerca, e ottenere il robot con equipaggio umano per la perlustrazione, e probabilmente scoprire una pagina completamente nuova nella nostra storia.

Manuel Iturralde-Vinent, Ph.D., geologo, il Museo Nazionale di Storia Naturale, L’Avana Cuba, che ha presentato uno studio scientifico sulle strutture nel marzo del 2002, ad una riunione di Geofisica internazionale a L’Avana,e  afferma: Io non conosco ancora l’origine delle strutture megalitiche di  granito in questione, ho potuto lavorare solo con i dati forniti da Paulina per tre mesi, osservando le immagini con il side-scan sonar.

le immagini video e i campioni recuperati da diversi luoghi all’interno dell’area, con le strutture in pietre megalitiche, sono situate in una zona a sud di questa regione. La mia prima impressione sulle strutture megalitiche,dice Manuel Iturralde, e che non riesco a spiegarmele con i mezzi che ho in questo momento, e non sono sicuro se riescirò a trovare una spiegazione di una origine geologica di queste strutture. Le strutture non rientrano in alcuna spiegazione naturale attualmente! Non sto dicendo che sono artificiali, ma ora non ho una spiegazione sulla loro origine,ma potrebbero avere un’origine artificiale,e in questo caso, si potrebbe aprire una strada molto interessante, perché data la profondità di queste strutture, potrebbero portarci fino a 50.000 anni in dietro, quando la massa della terra andò giù di mezzo miglio dal livello del mare.

 Se seguiamo le regole del normale movimento tettonico come è stato registrato negli ultimi 100 anni a Cuba, è noto il fatto che il fondo del mare può muoversi velocemente come 16 millimetri l’anno. Questo è uno dei temi che sono correlati a questa scoperta. Il che significa che la zona è ancora attiva sismicamente,e che parti di Cuba stanno ancora affondando.

Allo stato attuale delle conoscenze geologiche i dati indicano che la zona è ancora molto attiva e affonda ancora adesso, non abbiamo finito con questa ricerca. Abbiamo bisogno di fare ancora più ricerca, raccogliere più campioni, fornire più di osservazione per essere sicuri di cosa stiamo parlando. Ma una cosa è sicura, che non si tratta di blocchi che sono caduti giù dal pendio. Le pietre megalitiche che sono sul fondo,sono strutture molto particolari, e non c’è una spiegazione facile con un normale processo naturale geologico.

Ne parla anche David wilcock nel Video

 Saranno riusciti i nostri eroi a continuare la ricerca? Ho i miei dubbi.